L’ultimo film di Dragon Ball è il migliore della saga

A mani basse Dragon Ball Super: Broly è il migliore tra tutti i film della saga fatti finora. Per darvi un’idea, è come paragonare il livello di forza di Yamcha contro i Saibaim e di Gohan quando sconfigge Cell: non c’è storia. La recensione potrebbe finire tranquillamente così, ma per esigenze contrattuali vi devo dire qualcosa di più nel merito e tranquilli, niente spoiler (per quelli ci hanno già pensato i vari trailer).
La storia di questo lungometraggio è abbastanza lineare e semplice, ma non per questo meno godibile. Tolta una prima e doverosa succinta parte di introduzione e approfondimento di eventi e personaggi, il film poi si trasforma in un vero e proprio “ciardodromo”. Avete presente il sambodromo, ovvero quella struttura nelle quali durante il Carnevale di Rio sfilano le persone ballando tantissima samba? Bene. Qui è l’equivalente, ma con le “ciarde” (una parola che equivale a botte. Sì, si picchiano tanto nel film). Gli scontri sono tanti, arricchiti da spettacolari scambi di colpi, coreografie davvero ben fatte e una delle eccellenze maggiori dell’opera è senza dubbio l’animazione, caratterizzata da un tratto veramente fluido che contribuisce a rendere al meglio i combattimenti avvalendosi, anche, di effetti speciali incredibili che riescono ad esaltare la bellezza del tratto dei disegni.
Se da amanti della saga cercavate un film con scene epiche, beh, lo avete trovato, tanto che in alcuni momenti si rimane letteralmente con il fiato sospeso.
Questo ventesimo film di Dragon Ball, però, non è solo pugni e sfere di energia… o forse sì? Scopritelo nel resto della recensione di Project Movie a cura di Andrea Madrigali.