Con ‘Judy’ Renée Zellweger torna da Oscar

Tania Buoiano di Project Movie lo ha visto per noi
Ambientato in gran parte in Gran Bretagna Judy, il film biografico di Rupert Goold si concentra sull’ultima parte della vita dell’attrice iconica, poco mostrata sullo schermo, Judy Garland, nei mesi prima della sua morte nel 1969 all’età di 47 anni, mentre si esibiva a Londra nel tentativo di resuscitare la sua carriera e le sue finanze.
Senza un posto dove dormire e con ogni hotel di New York che la rifiuta come cliente, Judy è disperata nel provvedere alla sua famiglia ed evitare di mandare via i suoi due bambini. Ma poi arriva un’offerta: cinque settimane a Londra al nightclub The Talk of the Town.
Incapace di rifiutare, la stella in lotta con i suoi demoni si lancia sull’Atlantico, promettendo un rapido ritorno. Ma mentre si prepara per gli spettacoli, deve vedersela con le battaglie con il management, le ex fiamme e sopratutto la sua tossicodipendenza che causano il disfacimento di tutto.
Nel 2004, nessuna stella brillava più luminosa a Hollywood più di Renée Zellweger. Fresca della sua terza nomination all’Oscar – e la prima vittoria, per Cold Mountain – i botteghini erano al culmine grazie ai ruoli in Chicago, Jerry Maguire e Il Diario di Bridget Jones, l’avevano trasformata nella sweetheart americana, la ragazza della porta accanto di Rodeo Drive.
Allora, cos’è successo?
Alla fine del decennio è scomparsa, per non essere più vista sullo schermo per anni. Ma ora vi spieghiamo cosa è successo. Continuate la lettura nella recensione su Project Movie a cura di Tania Buoiano.