Da Voyager ai Comics, Giacobbo racconta il suo antico Egitto

30 ottobre 2014 | 19:22
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Da Voyager ai Comics, Giacobbo racconta il suo antico Egitto
Da Voyager ai Comics, Giacobbo racconta il suo antico Egitto
Da Voyager ai Comics, Giacobbo racconta il suo antico Egitto
Da Voyager ai Comics, Giacobbo racconta il suo antico Egitto
Da Voyager ai Comics, Giacobbo racconta il suo antico Egitto

Intrighi amorosi e segreti mai svelati nella suggestiva ambientazione dell’antico Egitto: sono questi gli ingredienti essenziali dell’esordio letterario di Roberto Giacobbo, conduttore del noto programma televisivo Voyager, che questo pomeriggio (30 ottobre), nell’ambito di Lucca Comics and Games, ha attirato il pubblico nell’auditorium di S.Romano, presentando il suo libro La donna faraone, insieme all’editor di Mondadori, Alberto Gelsomini. Ad inaugurare l’incontro sono state le vignette di Davide La Rosa, fumettista di Voyager che attraverso una panoramica di immagini e dialoghi ha voluto rappresentare l’evoluzione di Giacobbo “da detective del mistero a romanziere”.

In primo luogo, Giacobbo si è messo a nudo, raccontando del suo trasporto verso il mondo egizio e della sua inclinazione alla ricerca, nell’intento di svelarne gli arcani misteri: “Quella per l’Egitto è una passione fortemente radicata in me sin da quando ero ragazzo – ha confessato – gli egizi sono stati una popolazione straordinaria, dotata di una capacità artistica unica sulla terra. Il loro stile, la loro conoscenza sono talmente perfetti che dal 1300 a.C. fino all’anno zero si sono mantenuti perfettamente intatti”. Entrando più nel dettaglio del libro, il conduttore ha spiegato che “parla dell’antico segreto in possesso dei grandi sacerdoti egizi, che per secoli è stato tramandato unicamente all’interno di questa casta”. “Ovviamente – ha proseguito – questa è quella che potremmo definire la grande storia, vale a dire lo scenario su cui si muovono i protagonisti. Il romanzo ruota attorno alla vicenda di una donna, Hathesput, che, in una società maschilista e improntata alla legge del più forte, è diventata faraone solo in quanto madre del futuro regnante, troppo giovane per ricoprire una simile carica alla morte del predecessore”. La donna faraone avrà una storia d’amore con il suo amico di infanzia, Senenmut, nonché architetto di corte, da cui nascerà una bambina: l’unico modo per impedire l’allontamento della figlia sarà quello di nominare l’amico “grande sacerdote” e di affidargli la tutela della creatura. “In altre parole si tratta della prima coppia di fatto della storia-ha ironizzato Giacobbo- alla sua morte, gli anziani hanno cercato di cancellare l’esistenza della donna faraone e di oscurare l’intera vicenda e probabilmente sarebbero riusciti nell’intento se l’architetto non avesse provveduto a costruirsi una tomba personale, a circa 800 metri di distanza da quella della camera funeraria allestita nel tempio dell’amata, predisponendo un tunnel che collegasse i due spazi, in modo da unire le loro anime per l’eternità”. L’articolata struttura ingegneristica, scoperta per puro caso da un gruppo di archeologi agli inizi del Novecento, ha riportato alla luce una strabiliante verità: “l’amante della donna faraone ha inciso sulle pareti una storia, provvedendo a coprirla per far sì che riuscisse a superare quel particolare periodo storico, nella speranza di tramandarla ai posteri-ha raccontato Giacobbo, che, rimanendo fedele al suo modo di fare, ha concluso insinuando uno spiraglio di mistero fra gli spettatori: io quel dipinto sul soffitto della tomba dell’architetto me lo andrei a vedere..”.

Jasmine Cinquini

FOTO – Giacobbo a Lucca Comics and Games 2014 (di Giuseppe Cortopassi)