“Volontariato, giovani e legalità”, un incontro a Lucca Comics and Games

Ci sarà anche un tavolo per parlare di legalità e giovani durante la manifestazione Lucca Comics & Games in programma in questi giorni a Lucca. E’ l’iniziativa dal titolo Volontariato, giovani e legalità promossa dalla delegazione Cesvot di Lucca che si terrà domani (1 novembre), alle 10 nella sala ex Corte d’Assise in Piazza Napoleone. L’incontro, organizzato assieme alla Fondazione Caponnetto, vuole essere un’occasione per affrontare l’argomento all’interno di una manifestazione, con cui Cesvot ha sottoscritto un protocollo d’intesa e che ogni anno vede la presenza di oltre 150 mila persone.
L’evento, rivolto soprattutto ai ragazzi, è stato preceduto da incontri di sensibilizzazione in alcune scuole della provincia di Lucca ad opera della Fondazione Caponnetto, che ha voluto coinvolgere sia gli studenti che gli insegnanti proiettando anche un filmato sul pool di Palermo impegnato nella lotta alla mafia grazie all’attività di Caponnetto, Falcone, Borsellino, Di Lello e Guarnotta. Fra i presenti alla tavola rotonda ci sarà oltre a Federico Gelli, Presidente di Cesvot e Pierfranco Severi, presidente della delegazione Cesvot di Lucca, anche Angelo Corbo, unico superstite della scorta del giudice Falcone dopo la strage di Capaci, Paolo Borrometi, giornalista costretto a vivere sotto scorta, Carla Navarchi dell’Associazione Libera, la dottoressa Maria Coppolecchia del Distretto Scolastico Provinciale, Mario Cardinali, direttore de Il Vernacoliere che ha spesso affrontato con satira e sagacia il tema della legalità e il vignettista Giulio Laurenzi. “Falcone, Borsellino, la strage dei Georgofili e tutti coloro che sono morti contro la violenza mafiosa sono le caselle di una storia, la nostra storia, che non si deve mai dimenticare – dichiara Federico Gelli -. Quei volti, quelle speranze sono anche il nostro futuro per questo è importante raccontare ai più giovani il significato delle parole legalità e giustizia. Parlare di quei fatti, soprattutto a chi ha avuto la fortuna di non vivere in periodi storici così drammatici, significa non solo mantenere viva la memoria ma ci aiuta a comprendere meglio i pericoli che corriamo ancora oggi perché le mafie non sono scomparse. Ci sono alcune parti del nostro Paese – conclude Gelli – dove purtroppo ancora la criminalità organizzata è padrona, altre dove invece al posto delle armi utilizza uomini in doppio petto e capitali illeciti per infiltrarsi nella parti sane della nostra economia; e questo vale anche per la Toscana. Il mio augurio è quello di raggiungere realmente l’interesse dei nostri giovani, che hanno non solo il diritto ma il dovere di conoscere cosa significa combattere contro le mafie e che cosa ha rappresentato tutto questo per il nostro Paese”.