Capatonda lancia “Italiano medio” e fa il pienone all’Astra

Fanno il loro ingresso trionfale dal fondo di un cinema Astra pieno come un uovo (occupate per intero anche le gallerie) accolti da una pioggia di applausi e dalle grida dei fan in delirio: Maccio Capatonda, Ivo Avido ed Herbert Ballerina, al Lucca Comics and Games per presentare il loro primo film, Italiano medio, fanno decisamente centro. La pellicola, in uscita nelle sale per il 12 marzo, prende le mosse da un trailer inventato nel 2012 e mai sviluppato, fino ad oggi. “Abbiamo voluto raccontare il difficile universo degli italiani, tutta la drammaticità della vita dell’uomo comune – esordisce Maccio, per poi fare marcia indietro – anzi, volevamo fare una storia sugli italiani cretini e caproni, due termini che condensano tutta la nostra poetica”.
Nessun altro evento, con tutta probabilità, è stato così partecipato: il pubblico interagisce di continuo con gli autori, in un crescendo di battute reciproche e di risate in serie. Come quando Maccio spiega perché si sia presentato con metà capelli (quelli di dietro) soltanto: “Ieri ho pensato che dovevo tagliarmeli, perché il personaggio è rasato, poi mi è venuto in mente che magari servivano delle correzioni in corsa, allora mi sono tenuto metà capelli per fare scene con il profilo sinistro”. Pallina in buca e fan con le lacrime agli occhi.
La storia racconta di un uomo fissato con il mondo dell’economia, il quale ingerisce una pillola – offertagli nemmeno a dirlo da Herbert Ballerina – convinto che le potenzialità della sua mente si sviluppino: “Hai presente il fatto che noi utilizziamo solo il 20% del nostro cervello? – lo incalza Herbert – ecco, ora ne userai il 2%”. L’uomo si trasforma quindi nell’Italiano medio, fucina di qualunquismi e menefreghismo, la cui unica priorità è racchiusa nel compimento di atti sessuali.
“Se ci siamo ispirati al film Limitless? Sono loro che ci devono i diritti – spiega Herbert – siamo in causa”. Quando poi il moderatore chiede un’anteprima senza spoilerare il film, Maccio risponde così: “Nulla, è la storia di disagio di uno che alla fine capisce di aver sbagliato tutto e si spara. Se mi sento un regista vero? Registro molto, sì”. Applausi anche per Ivo Avido, altro riuscitissimo personaggio di quella che ormai è una vera è propria saga, iniziata con internet, proseguita con la radio e culminata con la tv: “Se faremo una saga anche in questo caso? Più probabilmente sarà una sagra”. Herbert Ballerina, invece, ha un’idea tutta sua su come sia necessario recitare: “Gli attori di oggi sono schiavi dei copioni – dice – e io questo non lo digerisco. Io uso il metodo Foroni, che consiste nell’andare in scena totalmente inconsapevole di quello che sta succedendo, battute comprese. Questo film può essere un elemento di congiunzione con il passato? Sì, tra il passato e la minestra. La prima regola da seguire per avere successo sul web? Avere la connessione internet”.
“Herbert è molto bello e professionale – osserva Maccio – per cui lascio a lui la chiusura”. E lui, noto ai più come gran maestro della gheggheria, non tradisce le attese: “Sapete qual è il nervo che si infiamma in settimana bianca? Il nervo sciatico”. Risate, foto, applausi e appuntamento al cinema.
Paolo Lazzari