Polizia diventa fumetto con ‘Il commissario Mascherpa’

“Un fumetto altamente educativo, che farà capire ai giovani da che parte stare”. La Polizia di Stato sbarca così – con le parole condivise dal capo della polizia Franco Gabrielli e dal magistrato antimafia Nicola Gratteri – nel mondo dei Comics con Il commissario Mascherpa. Il volume è stato presentato oggi, nel primo giorno della manifestazione, all’auditorium della Fondazione Bml. In sala, per parlare dell’opera edita da Polizia Moderna (mensile ufficiale della polizia di Stato) oltre a Gabrielli e Gratteri (che oggi riveste la carica di procuratore di Catanzaro, ndr) ci sono anche il capo della squadra mobile di Lucca Silvia Cascino e lo sceneggiatore Luca Scornaienchi, il disegnatore Luca Raimondo, il sindaco Alessandro Tambellini, il prefetto di Lucca Maria Laura Simonetti e il questore Vito Montaruli. Nel pubblico, inoltre, ecco diversi studenti dell’Itis Fermi.
“Gabrielli – fa gli onori di casa il direttore Emanuele Vietina – rappresenta l’istituzione più importante che è venuta a visitare Lucca Comics, manifestazione che non si potrebbe fare senza l’ausilio delle forze dell’ordine. Oggi la polizia diventa parte integrante dell’evento: oggi sono anche loro costruttori di sogni”.
Il volume racchiude la prima avventura del commissario, chiamata La rosa d’argento. Il Fumetto, proposto sulla storica rivista (edita dal 1949, ndr) parla di un gruppo di poliziotti di oggi, alle prese con i crimini commessi in una realtà di provincia sulla quale si allunga il velo dell’ndrangheta.
A raccontarlo è lo sceneggiatore, Scornaienchi: “Ho voluto fare piazza pulita – afferma – rispetto ai modelli già esistenti. La storia si sviluppa intorno al commissariato di Diamante, un piccolo borgo della provincia Calabrese. Personalmente, ho fatto esperienza a Castrovillari per capire come funziona quella vita. Ho cercato di costruire una storia verosimile, facendo riferimento anche ad episodi realmente accaduti”.
Un fumetto che ha davvero a che vedere con la realtà, come testimonia anche il Commissario Silvia Cascino: “Fare l’investigatore è un lavoro bello – racconta – anche se tra Lucca e la Calabria esistono chiare differenze. Mi sono ritrovata nel commissario Mascherpa perché siamo nati nello stesso anno, entrambi in due terre complicate: io io Sicilia, lui in Calabria. Vivevo a Gela ed ho visto con i miei occhi la stagione delle stragi. Quei momenti hanno segnato il mio percorso, così come Mascherpa capisce da che parte stare dopo la morte dello zio poliziotto. Ecco, penso che l’età giusta per comprendere queste dinamiche sia proprio quella che hanno gli studenti presenti qui oggi”.
Poi intervengono Gratteri e Gabrielli. “Sono contento del fatto che il fumetto sia stato ambientato in Calabria – afferma il procuratore – e che faccia riferimento all’Ndrangheta. Unvolume come questo è importante dal punto di vista educativo, perché propone un’alternativa alla violenza. Personalmente – prosegue – vado nelle scuole per spiegare che la ricchezza delle mafie è nelle mani soltanto del capo mafia. Non vado a parlare di etica o a fare prediche: imposto un discorso cominciando dal denaro. Spiego quanto guadagnano e cosa rischiano i criminali, facendo capire ai giovani da che parte conviene stare”.
Sul punto interviene anche Gabrielli, specificando che “E’ necessario trovare nuovi modi di rapportarci ed entrare in sintonia con i giovani e con le comunità. Oggi attraversiamo un deserto culturale e di valori, ma dobbiamo saper reagire. In questo senso, la prevenzione diventa fondamentale. E’ importante che i ragazzi ci vivano come una parte essenziale del loro mondo”. Gabrielli, inoltre, annuncia l’imminente presentazione del calendario 2019 della Polizia, composto da 12 tavole firmate da autori cult del panorama del fumetto italiano: “Inoltre – afferma il capo della polizia – ricordo che torneremo al vecchio stemma del corpo, l’aquila: la sua prima comparsa risale addirittura al 1919”.
In coda c’è spazio anche per le curiosità. Come resistere – ci si chiede – allo stress di un lavoro così complesso come quello del procuratore? “Riesco a ricaricarmi – conclude Gratteri – coltivando la terra, passando le mie domeniche in campagna”.
Paolo Lazzari