Fra Shakespeare e Picard: Stewart incanta il Giglio

1 novembre 2019 | 10:56
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Alla fine vorresti che non lasciasse mai quel palco. E vorresti ascoltare, con il suo perfetto accento brit, le opere di Shakespeare o i poemi di Wordsworth e Coleridge. Oppure vederlo interpretare i suoi personaggi della tv o del cinema: il Capitano Achab, il Professor X e, naturalmente, il capitano Picard.
Che poi la presentazione della nuova serie a tema Star Trek è solo un pretesto per vedere al teatro del Giglio, in tutta la sua perfezione, sir Patrick Stewart, attore britannico di formazione shakespeariana che a Lucca ha letteralmente fatto saltare in piedi la platea, fra applausi scroscianti e standing ovation. Con tanto di omaggio al bardo di Straford-upon-Avon, naturalmente declamato a braccio e alla città di Lucca, con un accenno particolare alla ristorazione.

Con lui in un teatro stracolmo di fan, alcuni dei quali vestiti con la divisa della Flotta Stellare, parte del cast della nuova serie, in onda su Amazon Prime Video a partire dal prossimo 24 gennaio: gli attori Isa Briones (Dahj), Santiago Cabrera (Chris Rios), Michelle Hurd (Raffi Musiker) ed Evan Evagora (Elnor).
Molto, della serie, è ancora top secret, ma qualche cenno arriva dalle parole dello stesso Stewart e dal trailer diffuso all’inizio dell’incontro: “Come si è visto dal trailer – dice Stewart – Picard non è più un capitano o un ammiraglio della flotta stellare come è stato in passato. Vive nel castello di famiglia, coltiva l’uva e produce vino. Una cosa che non sembra particolarmente eccitante ma che vi prometto che cambierà”.
Stewart, quindi, torna a vestire i panni di Jean Luc Picard a 17 anni dal film Star Trek: Nemesi, a sua volta arrivato otto anni dopo la fine della serie tv. Una scelta inattesa, anche dallo stesso attore: “Per la verità e detto onestamente – spiega – non avrei voluto più essere Picard. Non ci sono particolari aspetti negativi nel personaggio. Ma dopo 178 episodi e 4 film pensavo di aver fatto quello che potevo alla serie e al ruolo di Picard e che non avrei potuto aggiugere nula. Poi ho incontrato sceneggiatori e produttori della nuova serie e mi hanno esposto alcune idee. Ho chiesto al muo agente se era possibile avere qualcosa di scritto da studiare e mi sono arrivate 35 pagine di roba. Ho chiesto un altro incontro alla produzione e ho chiesto loro: rispetto al passato quanto è cambiato Picard? E loro mi hanno detto: moltissimo. Ho avuto così l’impressione di dover affrontare un nuovo personaggio e ho detto sì”.
Solo qualche cenno alle caratteristiche del nuovo personaggio: “Innanzitutto – ride – Picard ha un cane e ho chiesto che fosse un pitbull perché io e mia mogli ne abbiamo molti e non poteva essere che così. Nella nuova serie, poi, ci sono altri protagonisti di The Next Generation come Marina Sirtis (Deanna Troy), Jonathan Frakes (William Riker) e Brent Spiner (Data) la cui presenza illumina la prima stagione. Ma oltre a questo la produzione non vuole essere solo una storia sci-fi, ma anche parlare dei nostri giorni che, in tutto il mondo, sono un casino. Questo non vuol dire che saranno presenti Boris Johnson o Donald Trump”. Poi arriva l’affondo politico: “Voglio comunque dire – spiega sir Stewart – che sono indignato e imbarazzato dal fatto che il Regno Unito voglia uscire dall’Unione Europea”.
Il cast di Star Trek: Picard, lo si vede sul palco, è un gruppo affiatato: “In tutta la mia carriera – spiega Steward – ho sempre avuto a che fare con gruppi in cui si aiutava reciprocamente e c’era fiducia. Parlo di questo gruppo come un ensemble, che va dalla costumista al catering, perché tutti lavoriamo insieme per lo stesso obiettivo”.
Un cenno, dopo la declamazione sul palco di un passo di Shakespeare, inevitabilmente va a l rapporto fra testi classici e contemporaneità e sogno immaginifico: “Io penso che la prima cosa – dice stimolato dalle domande del direttore di Lucca Comics, Emanuele Vietina – sia la dimensione dell’intrattenimento, quindi i contenuti che a loro volta devono tendere alla realizzazione di un mondo migliore. Come si passa dai ruoli in teatro a Star Trek? Nell’uniforme della flotta stellare non ci sono tasche, così come in molte delle calzamaglie nei ruoli classici. Sarà per questo che in questa serie non tolgo quasi mai le mani dalle tasche”. E sul suo ruolo più amato: “Tutti noi attori – dice – pensiamo che il ruolo più amato sia quello che stiamo interpretando, quindi posso rispondere: Jean Luc Picard”.
Un cenno anche sul suo rapporto con la città: “Mia moglie – dice – era venuta due anni fa a Lucca da sola per studiare arte e in particolare gli affreschi delle chiese. Poi in questi giorni siamo venuti da Pisa e ringrazio il nostro accompagnatore, Carlo Puddu, che ci ha portato in uno dei migliori ristoranti che abbia mai provato e a cui vorrei fare un po’ di pubblicità: il Mecenate”.
E giù applausi dalla folla che riempie platea, palchi e galleria e che assiste anche alla cerimonia della posa dell’impronta delle mani e della firma per la Walk of Fame di Lucca Comics and Games, quando sul palco salgono anche il sindaco, Alessandro Tambellini e il presidente di Lucca Crea, Mario Pardini.
E il resto del cast? Spigliato, simpatico, disponibile, estasiato quando a parlare è sir Patrick Stewart, intorno al quale sembrano giovani attori al cospetto del Maestro. Da loro quel che si capisce è che ogni personaggio ha una storia complicata alle spalle e che si intreccia con quella del capitano Picard. Evan Evagora è un romulano combattente, che, grazie al passato da pugile e nelle arti marziali si è preparato a lungo per il ruolo con lo stunt coordinator. Poi. si intuisce di un rapporto stretto di amicizia fra Santiago Cabrera e Michelle Hurd. Qualcosa di più emerge dalle parole di Isa Briones: “È uno Star Trek – spiega – come non avete mai visto prima. C’è molta analisi psicologica e si affrontano temi di pressante attualità”. Le va dietro la Hurd: “Nella serie – spiega – siamo un gruppo perfettamente imperfetto. Siamo personaggi perseguitti dal nostro passato o in cerca di qualcosa che possa proteggerci”. E infine Evagora: “Siamo un gruppo di ribelli mal assortiti – annuncia – ma uniti da un evento tragico del passato risalente a 17 anni prima”.
Come si evolverà la serie? Basta aspettare il 24 gennaio in Italia (un giorno prima in Usa e Uk). Intanto a Lucca

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Enrico Pace