Hashish in ovuli per spaccio a giovanissimi: 5 arresti

2 aprile 2014 | 10:29
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Hashish in ovuli per spaccio a giovanissimi: 5 arresti
Hashish in ovuli per spaccio a giovanissimi: 5 arresti
Hashish in ovuli per spaccio a giovanissimi: 5 arresti
Hashish in ovuli per spaccio a giovanissimi: 5 arresti
Hashish in ovuli per spaccio a giovanissimi: 5 arresti

di Roberto Salotti
La droga, in particolare l’hashish, arrivava in Valle del Serchio all’interno di ovuli, in tutto simili a quelli realizzati con la cocaina o l’eroina dai corrieri internazionali di stupefacenti. Ovuli da cui poi venivano ricavate le dosi per lo smercio al dettaglio tra Barga e Bagni di Lucca, dove ieri (1 aprile) i carabinieri diretti dal capitano della Compagnia di Castelnuovo, Paolo Volonté, hanno fatto scattare le manette ai polsi di cinque persone, sequestrando quasi mezzo chilo di stupefacente, per un totale di circa 40 ovuli. La droga, invece – il primo caso del genere in provincia di Lucca  – secondo le indagini svolte dai militari di Barga e Bagni di Lucca, veniva venduta a giovanissimi, ragazzi appena maggiorenni che, è il sospetto, venivano contattati di fronte ai locali e poi invitati dai presunti spacciatori nei pressi delle abitazioni degli arrestati, veri e propri supermarket della droga secondo gli inquirenti che hanno appena stroncato il giro.

Sono stati proprio alcuni dei giovani “clienti” dello smercio illegale dell’hashish a portare i carabinieri sulla pista giusta. L’indagine, in effetti, era partita proprio dal controllo di alcuni strani movimenti sia a Fornoli che a Barga e da una ipotesi che lentamente si è concretizzata in un vero e proprio blitz nelle due abitazioni dei 5 accusati dello spaccio. Le due perquisizioni che hanno portato al rinvenimento della droga sono scattate proprio ieri mattina: la prima in una casa di Fornoli dove i militari hanno trovato 4 delle cinque persone poi finite in manette. In un ripostiglio, in bella vista, i carabinieri hanno trovato quello che cercavano: 14 ovuli di hashish, un bilancino di precisione e il materiale per il confezionamento delle dosi. In manette sono finiti tutti gli inquilini: si tratta di due fratelli disoccupati, di origini marocchine, K. e Abdennabi El Amari, 37 e 27 anni. Arrestata anche la giovane compagna di uno dei due: Samyra Z., di appena 20 anni. Ma nei guai è finito anche M. G., un macellaio di 45 anni che lavora in un’attività di Piano di Coreglia. All’interno della loro casa i militari hanno sequestrato anche una carta di credito rubata e dalla quale era già stata rimossa la fotografia. Il sospetto è che potesse essere utilizzata per superare la frontiera, forse – ma gli accertamenti sono ancora in corso – per trasportare droga in Italia. Comparsi di fronte al giudice per essere processati con rito direttissimo, il loro arresto è stato convalidato, ma tre degli arrestati sono stati prosciulti. Soltanto Abdennabi El Amari, 27 anni, è stato condannato ad un anno e quattro mesi.
Poco dopo è scattato anche un blitz nell’abitazione barghigiana di un 24enne, anche lui di origini marocchine. I militari, con l’ausilio del cane Nerone, del nucleo cinofili di Pisa, hanno trovato qui il più consistente quantitativo di marijuana. Circa 320 grammi di droga contenuta in altri 26 ovuli. Le manette sono scattate quando il cane antidroga ha trovato lo stupefacente nascosto in un materasso: nei guai è finito così anche Yassine Hassouni, lui come gli altri in regola con il permesso di soggiorno. Per lui i guai erano appena cominciati, visto che i militari entrati in casa si sono resi contro, fra l’altro, che era stato manomesso il contatore dell’energia elettrica e che l’inquilino si era allacciato abusivamente alla rete. Una circostanza che gli è costata anche l’accusa di furto di energia. In tribunale è stato condannato, con rito abbreviato, a dieci mesi con la sospensione della pena e l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Le indagini invece sul traffico di stupefacenti sono tutt’altro che concluse. Per i carabinieri tra le 4 persone arrestate a Fornoli e il giovane finito in manette a Barga non ci sarebbero apparenti legami. L’unico punto in comune è costituito proprio dalla droga in ovuli: un particolare che potrebbe far ipotizzare che lo stupefacente appartenga alla stessa “partita”, forse arrivato in Valle del Serchio attraverso gli stessi canali.

FOTO – Hashish in ovuli: droga sequestrata dai carabinieri