Moto e caschi rubati nelle officine, 3 giovani denunciati

3 aprile 2014 | 11:13
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Moto e caschi rubati nelle officine, 3 giovani denunciati
Moto e caschi rubati nelle officine, 3 giovani denunciati
Moto e caschi rubati nelle officine, 3 giovani denunciati

La banda dei colpi alle officine della Piana di Lucca potrebbe avere le ore contate. Già, perché i carabinieri di Colle di Compito, continuano ad indagare sugli ultimi due furti messi a segno nell’officina Biagi di San Leonardo in Treponzio e al garage Trento di Lucca, da cui negli ultimi mesi erano sparite moto di grossa cilindrata, insieme a caschi integrali e a tute da motociclista. Parte della refurtiva però è stata recuperata negli ultimi giorni, nell’ambito delle indagini coordinate dalla stazione dei carabinieri di Pieve di Compito che hanno denunciato tre giovani, al momento con l’accusa di ricettazione. Il sospetto però è che dietro ai furti possa esserci una banda organizzata che ruba i motocicli per poi rivenderli sul mercato nero a giovani e giovanissimi che organizzano gare clandestine. Una svolta alle indagini era giunta già poco dopo l’ultimo colpo messo a segno all’officina Biagi, nella notte del 23 dicembre scorso (Leggi).

I ladri, in questo caso, erano entrati da una finestra sul retro del capannone e erano fuggiti con quattro moto, che avevano le chiavi inserite, aprendosi da soli l’ingresso del salone. Soltanto una delle moto rubate in questa occasione e nel precedente furto avvenuto nel marzo di un anno fa nella stessa officina, manca all’appello. Gli altri mezzi sono stati già recuperati grazie al fiuto degli investigatori che alcuni giorni dopo hanno intercettato nell’area di rifornimento Q8 a Porcari due motociclisti che dopo essersi dati alla fuga dileguandosi hanno abbandonato i mezzi nella zona della stazione: i militari hanno recuperato così un Cbr 600 e una moto da cross Husqvarna. Quella sera, tuttavia, attorno alle due di notte, i carabinieri si sono imbattuti su un’altra coppia di motociclisti che a bordo di uno scooter è passata in zona per ben due volte, destando i sospetti degli investigatori che recuperati i mezzi abbandonati dagli altri due stavano svolgendo gli accertamenti del caso. I due giovani sono finiti nei guai, perché i titolari delle due officine derubate hanno riconosciuto parte della refurtiva nelle tute da motocicliste indossate dai ragazzi. Un altro, un 24enne di Porcari, è stato invece individuato grazie ad un telefonino che era stato rubato all’interno della officina Biagi e che ha portato alla sua abitazione. Il giovane ha detto di averlo acquistato da sconosciuti, anche se i carabinieri sospettano che tutti i furti – i due all’officina Biagi e quello al garage Trento del novembre scorso – siano collegati e soprattutto siano opera di una stessa banda di malviventi. Altri due giovani di 19 anni sono stati denunciati, sempre per ricettazione: erano i due a bordo di uno scooter bloccati dai carabinieri a Porcari dopo il ritrovamento dei due mezzi abbandonati nella fuga da un’altra coppia di giovani ancora da identificare.
Le perquisizioni nelle case dei tre, eseguite nelle ultime ore, hanno infatti dato l’esito che i carabinieri si aspettavano: sono stati infatti recuperati gran parte dei caschi integrali e tute da motociclista che sono state riconosciute come parte del bottino trafugato dalle officine. Nei due colpi alla Biagi erano state portate via in tutto dieci moto, alcune delle quali sono state poi abbandonate dai malviventi. Le prime due subito dopo l’ultimo furto sono state ritrovate in un campo, nel padule di Capannori, perché i malviventi che le avevano trafugate non si erano accorti che il serbatoio era praticamente vuote. Altre sono state ritrovate grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini in altri luoghi nella Piana. Una, in particolare, era nascosta nei pressi del campo sportivo di Tassignano, altre sono state ritrovate nel capannorese. La merce ritrovata dai carabinieri è stata riconsegnata ai legittimi proprietari, anche se le indagini nel complesso vanno avanti.