Ristoratori legati e imbavagliati in casa dai rapinatori

Quasi un’ora di terrore. Ostaggio di una banda di tre rapinatori armati di coltello. Vittime di tre uomini travisati da mascherine da infermieri e guanti un ristoratore di origini cinesi, titolare del Wok Sushi di viale Einaudi a Sant’Anna, e la sua famiglia: la moglie e i suoi tre bambini piccoli, uno di pochissimi mesi. A dare l’allarme è stato il commerciante, 33 anni: quando è tornato a casa, a pochi passi dal ristorante, i banditi erano già entrati in casa dove dormivano la moglie di 24 anni e i bambini. Si erano arrampicati fino al terrazzo dove hanno poi rotto la finestra e sono entrati all’interno. La donna è stata svegliata dai rumori, ma quando si è avvicinata per andare a vedere cosa stava succedendo è stata bloccata e imbavagliata con del nastro adesivo dai rapinatori, che parlavano anche loro il cinese. I banditi hanno messo in braccio alla donna sotto choc la figlia più piccola, di pochi mesi che si è messo subito a piangere mentre hanno iniziato a frugare dappertutto.
Dopo qualche minuto, però, è arrivato a casa il ristoratore. Erano circa le 23,40 quando il commerciante ha aperto la porta di casa, trovandosi di fronte i tre rapinatori che lo hanno minacciato con un coltello, senza riuscire fortunatamente a ferirlo, e gli hanno legato le mani, mentre loro ripulivano la casa. I malviventi, che secondo la polizia sapevano che quella era la casa dei gestori del Wok Sushi, hanno rubato una piccola somma in contanti che la coppia teneva in casa, due Iphone, due computer portatili e due mini I-Pad.
Quando i malviventi se ne sono andati lasciando tutta la famiglia sotto choc, il ristoratore ha potuto dare l’allarme alla polizia, attorno alla mezzanotte e quaranta. Circa un’ora dopo l’assalto in casa. Gli uomini della squadra volanti di Leonardo Leone e quelli della squadra mobile diretti da Virgilio Russo sono accorsi nell’abitazione dei commercianti cinesi e hanno ascoltato il loro racconto. I malviventi, tutti cinesi perché parlavano il mandarino, sapevano dove stavano andando a colpire. E’ questa l’ipotesi che si sono formati gli inquirenti, che ora danno la caccia alla banda. I tre erano tutti travisati: indossavano mascherine e guanti, per non lasciare tracce. Armati di coltello hanno minacciato tutta la famiglia e i bambini, che sono sotto choc per quello che è successo. Sul posto anche gli agenti della polizia scientifica, che hanno setacciato la casa in cerca di tracce utili per le indagini.
Una rapina che ricorda quella messa a segno a Ponte San Pietro nella casa del titolare del ristorante La Vecchia Posta: una banda di tre malviventi aveva sorpreso la famiglia a letto. Armati di accette e spranghe avevano minacciato il ristoratore, la moglie e i loro figli piccoli, fuggendo con 4.500 euro in contanti e alcuni monili rubati in casa (Articolo e foto).