
I carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Viareggio e quelli della Stazione di Pietrasanta hanno denunciato per simulazione di reato un esercente di 33 anni. Nella tarda serata di ieri, dopo la mezzanotte, i carabinieri sono intervenuti a Pietrasanta, in una tabaccheria, perché il proprietario aveva appena chiamato il 112 per denunciare una rapina con sequestro di persona subita da parte di quattro individui travisati con passamontagna e guanti.
Secondo il primo racconto della vittima i quattro malviventi, armati di pistola, avrebbero fatto ingresso nell’esercizio mentre lo stesso stava per chiudere, verso le 21 circa, costringendolo per oltre due ore, sotto la minaccia dell’arma, a restare in una stanza dietro il bancone dell’esercizio commerciale, per poi scappare con un cospicuo bottino, costituito da tutti i pacchetti di sigarette presenti, tutti i gratta e vinci, il fondo cassa di diverse migliaia di euro e le monete delle slot machine presenti. Poi si sarebbero dileguati senza lasciare alcuna traccia. L’evento ha innescato l’intervento di numerose pattuglie e la ricerca sul territorio dei presunti rapinatori in tutta la Versilia da parte di tutte le forze dell’ordine; sul posto sono immediatamente arrivate due pattuglie dei carabinieri e personale del nucleo operativo specializzato ed addetto ai rilievi tecnici. Durante il racconto dei fatti però i carabinieri si sono subito accorti che c’era qualcosa che non quadrava. Il soggetto non era particolarmente scosso, i tempi del suo presunto sequestro troppo lunghi per una rapina, i cassetti delle monete delle slot machine riposte in maniera ordinata sul pavimento e molti altri particolari che hanno fatto subito insospettire gli inquirenti sulla veridicità di quanto l’uomo stava raccontando. I militari hanno così incalzato l’uomo con numerose domande, gli hanno fatto narrare più volte l’accaduto, rilevando diverse incongruenze nelle versioni che l’uomo di volta in volta forniva. Insomma, messo alle strette, ha ritrattato il tutto e confessato che non si era mai verificata nessuna rapina. In particolare aveva ideato il suo piano sin dal pomeriggio, per fare qualche guadagno in più, perché coi tempi che corrono è difficile permettersi una spesa extra. Aveva sistemato in alcuni scatoloni le sigarette, i soldi e i gratta e vinci portandoli nella sua abitazione. Dopo averli ben nascosti era tornato per disinstallare e gettar via l’hard disk del sistema di video sorveglianza ed il piede di porco con cui aveva forzato le macchinette. Smascherato, si è pentito di quanto commesso e si è adoperato affinché i militari ritrovassero il materiale che aveva nascosto: sono stati quindi recuperati e sottoposti a sequestro la somma di circa 5mila euro del fondo cassa, oltre 3mila euro composte da monete da 2 e 1 euro presenti nelle slot machine, circa 600 pacchetti di sigarette e oltre 400 gratta e vinci. Nonostante il suo ravvedimento e la successiva collaborazione, ora l’uomo dovrà rispondere all’autorità giudiziaria di simulazione di reato e di tutti gli altri reati che eventualmente la Procura ravviserà nelle condotte poste in essere.