


C’è anche il prete di Montecarlo tra i proprietari di quattro auto svaligiate da due malviventi, nel corso di un raid in paese, che risale agli inizi del mese d’aprile. I due topi d’auto, però, dopo alcune settimane di indagini sarebbero stati individuati dai carabinieri di Altopascio che hanno agito in collaborazione con la polizia municipale di Montecarlo. Ad imprimere una svolta alle indagini su questi 4 furti, messi a segno in pieno pomeriggio, è stato il sistema di videosorveglianza installato dall’amministrazione comunale di Montecarlo che, prima in Italia, ha attivato un servizio di controllo di vicinato, coinvolgendo i cittadini e le forze dell’ordine in quella che è una battaglia comune, contro i furti e le rapine, ma più in generale contro i reati.
Gli sprovveduti ladri, infatti, sono entrati in azione senza accorgersi di essere ripresi da una telecamera direttamente collegata con gli uffici della polizia municipale. Le immagini di quel video sono state determinanti all’individuazione dei due presunti ladri da parte dei carabinieri, subito allertati dalle vittime del raid.
Il colpo ha fruttato un lauto bottino. I malviventi infatti hanno rotto il deflettore di due auto in sosta, aprendo poi le portiere e rubando materiale di valore che era stato lasciato all’interno. In altri due casi, invece, hanno forzato le portiere, facendo razzìa nell’abitacolo.
Nel mirino è finita così anche l’auto del parroco, dalla quale i ladri hanno rubato un computer portatile e libri di religione. Dalla vettura di un rappresentante di una ditta che produce maschere antigas i malviventi hanno portato via il catalogo e un Ipad, prima di assaltare anche l’auto di un insegnante, dal cui interno sono stati portati via anche alcuni testi scolastici. Da una quarta auto è scomparso anche un telefono cellulare, senza la scheda sim.
Le indagini erano partite subito, quando i proprietari tornando alle auto si erano accorti dei furti, avvisando i carabinieri. Nessuno dei vicini, nonostante il raid fosse stato compiuto in pieno giorno, si era accorto di niente di sospetto. Sono state invece le immagini delle telecamere di sorveglianza, installate dal Comune, a dare agli inquirenti degli elementi importanti che hanno portato poi all’individuazione dei malviventi. Un progetto, quello della videosorveglianza sul territorio, fortemente voluto dal sindaco Vittorio Fantozzi, che ha creduto dall’inizio anche nell’importanza del controllo di vicinato. Un modo per coinvolgere anche i cittadini nel problema della sicurezza e del contrasto ai furti, che oltre ad aver accolto l’ok della Prefettura di Lucca, è stato un modello per la Regione Toscana, che ha attivato i fondi per progetti simili, destinandoli ai Comuni interessati.
I risultati ottenuti a Montecarlo hanno spinto l’amministrazione comunale, nell’ultimo periodo, ad avviare le progettazione per l’installazione di nuove telecamere dello stesso tipo con priorità agli edifici scolastici e, su richiesta della cittadinanza, in alcuni punti chiave delle località di Turchetto, Gossi, San Salvatore e San Giuseppe dove, in questa ultima località, più di venti famiglie hanno deciso di attivare il progetto del controllo del vicinato avviato dal comune di Montecarlo – primo comune toscano a sperimentarlo – con il supporto e la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e della Prefettura.
“Gli episodi di questi ultimi giorni – sottolinea il Sindaco Vittorio Fantozzi assieme all’assessore al turismo e commercio Angelita Paciscopi – dimostrano l’efficacia dell’azione investigativa e repressiva delle forze dell’ordine che si avvale anche e soprattutto degli strumenti messi in atto dall’Amministrazione Comunale come le telecamere ed il controllo del vicinato, un classico esempio di sinergia tra istituzioni ed enti che migliora ed innalza la soglia di sicurezza delle famiglie e delle attività produttive. È questa la strada che abbiamo intrapreso in questi anni e che intendiamo proseguire sia investendo in tecnologie che in risorse umane a partire dalle nostre scuole”.
Rob. Sal.