Morto nel sottopasso, l’autopsia non chiarisce il giallo

Una sola cosa è certa per ora: Manuel Petri, il ragazzo di 25 anni, trovato morto nel sottopasso di San Concordio (Articolo e foto), attorno alle 7 di mercoledì mattina (21 maggio), non è deceduto a seguito di un incidente o, peggio ancora, per mano di qualcuno che ha provocato la sua morte. E’ l’unica risposta che giunge per ora dall’autopsia eseguita oggi all’obitorio del Campo di Marte, dal medico legale, Stefano Pierotti, incaricato dal sostituto procuratore Elena Leone che sul decesso che ha sconvolto l’intera città, vuole vederci chiaro.
Nessun segno di violenza o di trauma, esterno o interno, è stato rinvenuto dagli esami necroscopici dell’anatomopatologo. Ora saranno decisivi gli esiti degli esami tossicologici sui tessuti prelevati nel corso dall’autopsia e che saranno fatti analizzare.
Ancora da precisare l’ora della morte, anche se il medico legale ipotizza che il decesso sia avvenuto almeno alcune ore prima del ritrovamento, attorno alle 7,15 del mattino, quando ai carabinieri è arrivata la telefonata di alcuni passanti. Per tutto quel lasso di tempo, nessuno lo ha notato o se lo ha fatto non ha dato l’allarme. Il corpo di Manuel, che di recente aveva trovato un lavoretto, era sulle scale che salgono dal sottopasso fino allo spiazzo che poi finisce lungo il muro che delimita la ferrovia.
Proseguono intanto le indagini dei carabinieri, per ricostruire le ultime ore di vita del giovane. Il ragazzo, secondo quanto ricostruito finora, sarebbe uscito di casa martedì sera tardi, senza dire nulla ai suoi genitori. Poco dopo l’una di notte, il padre avrebbe cercato più volte di mettersi in contatto con lui, senza però ricevere risposta.
Un dramma che è seguito due giorni dopo ad un’altra tragedia, quella che ha colpito la famiglia dello chef Marco Fontana, cuoco dell’Osteria dal Manzo, in via Cesare Battisti a Lucca, trovato morto la notte di lunedì nel letto della sua abitazione a Marlia dai genitori (Leggi). I suoi funerali sono stati fissati per domani.