
Si finge ispettore di polizia per truffare una signora anziana. Ma i poliziotti, quelli veri, sventano la truffa e arrestano il responsabile.
E’ successo ieri mattina a Sant’Anna dopo la segnalazione di una residente che aveva allertato il 113 poco prima di effettuare un prelievo di 2500 euro per conto della nonna di 83 anni. La nonna le aveva riferito di essere stata prima chiamata al telefono di casa da un sedicente ispettore della Questura, che le aveva riferito che il figlio era stato fermato dalla Polizia perché aveva causato un grave incidente stradale, ma che se i parenti, per il risarcimento dei danni, avessero consegnato nell’immediato la somma di 2.500 euro ad un ispettore della Polizia l’uomo sarebbe stato liberato e non avrebbe subìto il ritiro della patente di guida.
Dopo qualche minuto a casa della donna in effetti si era presentato il sedicente ispettore, che aveva convinto sia l’anziana sia la nipote, che nel frattempo aveva raggiunto la parente, della regolarità della procedura. Le donne si erano lasciate convincere anche dalla significativa circostanza che effettivamente il loro parente, rispettivamente loro figlio e zio, viaggia molto per lavoro. La giovane era stata così accompagnata dall’uomo alla filiale della banca dove la nonna è intestataria di un conto corrente, per prelevare la richiesta somma di denaro. E mentre questi attendeva fuori dalla banca, la giovane nel frattempo si faceva cogliere dal dubbio sull’intera vicenda e, su consiglio della direttrice con la quale si era nel frattempo consultata, aveva allertato la sala operativa della Questura.
E a quel punto la polizia, anche sulla base della descrizione dell’uomo, subito identificato come un 39enne già conosciuto alle forze dell’ordine, interviene direttamente sul posto e lo blocca mentre tenta di allontanarsi sulla sua Fiat Punto. Riconosciuto dalla vittima, dalla quale si era fatto consegnare anche un telefono cellulare per effettuare una chiamata urgente mentre la donna entrava in banca, con la scusa che il proprio telefono non aveva credito sufficiente, telefono poi trovato nel vano portaoggetti della vettura, l’uomo è stato arrestato per tentata truffa pluriaggravata e, su disposizione del pm di turno Fabio Origlio, trattenuto nelle celle di sicurezza della Questura. Il giudice lo ha condannato questa mattina ad 8 mesi di reclusione e 300 euro di multa, con il beneficio della sospensione condizionale della pena e la applicazione della misura cautelare dell’ obbligo di dimora a Napoli. Per evitare comunque il ritorno a Lucca, il questore Cracovia ha firmato nei suoi confronti il provvedimento di rimpatrio con divieto di ritorno a Lucca per 3 anni, pena una nuova denuncia alla Procura della Repubblica. L’uomo è anche sospettato di aver portato a termine un’altra truffa, lo scorso mese di maggio, au danni di un anziano affetto da Alzheimer sempre residente a Sant’Anna.