
Un traffico di droga alla foce dell’Arno. Per rifornire di stupefacenti l’intera costa, in particolare la Versilia. Ma una maxioperazione della Squadra Mobile di Pisa ha smantellato la banda dedita allo spaccio, portando all’arresto cinque persone, residenti fra la Lombardia, il Veneto e la Puglia dopo una complessa indagine nata dalla curiosità di un poliziotto della Questura di Pisa appassionato di Vela. A giugno, infatti, l’agenta aveva notato strani giri intorno a una piccola rimessa sulla riva dell’Arno. I soggetti in questione avevano richiesto un posto per una barca di grandi dimensioni, una richiesta insolita per quelle zone. Di qui l’agente aveva avviato delle indagini sui nominativi delle persone che avevano noleggiato il posto barca e individuato che uno di loro era già conosciuto alle forze dell’ordine per reati legati al traffico di stupefacenti. Abbastanza per procedere a un controllo approfondito, soprattutto dopo l’arrivo, nel pomeriggio di mercoledì dell’attesa banca di grandi dimensioni, risultata poi immatricolata a Viareggio.
Giunti sul posto due soggetti scesi dalla imbarcazione sono stati intercettati e fermati dagli operatori mentre sostavano nelle adicenze della banchina. Altro personale, salito a bordo, constatava invece la presenza di una terza persona che veniva immediatamente identificata. Gli agenti si sono immediatamente accorti che il pavimento dell’imbarcazione risultava, in un punto, leggermente sollevato. Nella perquisizione, infatti, è emersa una botola attraverso la quale si accedeva ad un vano, ricavato dopo aver modificato la struttura della sala macchine, nel quale si trovavano 123 colli imballati con nastro adesivo marrone con all’interno ben 3 tonnellate di hashish.
Non solo, altri poliziotti, rimasti in osservazione all’esterno del cancello che consente l’accesso alla darsena hanno notato il passaggio reiterato di due furgoni che a quel punto sono stati fermati. Attraverso la consultazione del telefono cellulare in possesso di uno dei due autisti dei furgoni, si è avuta la certezza del legame che univa i trasportatori con il resto dell’equipaggio della barca. Inoltre nei furgoni c’erano 70 involucri di cartone per imballaggio e una decina di nastri adesivi e 2 carrelli per trasporto materiale. All’interno del natante è stato poi trovato e sequestrato anche un abbattitore di frequenza cosiddetto Jammer che inibisce le comunicazioni su diverse bande che ha reso difficoltosa la comunicazione tra gli operatori durante l’operazione.
Sono stati così arrestati per traffico di stupefacenti i due skipepr Paolo Varagnolo, sessantenne veneziano, Mauro Loconsolo, 35enne pugliese, il marinaio Elvis Ballini, 30enne milanese e i due autotrasportatori Giuseppe Giove, milanese di 35 anni e Emilio Ferro Caglia, napoletano di 40 anni. Ora, dopo i necessari passaggi dal giudice delle indagini preliminari per la convalida degli arresti, dovranno rispondere tutti del reato di traffico internazionale di sostanza stupefacente.