Si appropria di uno smartphone smarrito: nei guai bidello

20 luglio 2014 | 08:48
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Si appropria di uno smartphone smarrito: nei guai bidello

La sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile ha ancora una volta recuperato e restituito un telefonino di valore, un samsung Galaxy II che la legittima proprietaria, una studentessa 16enne di un istituto superiore cittadino, aveva smarrito durante le lezioni. La mamma aveva telefonato in istituto, parlando con un bidello che le aveva risposto di non aver trovato nulla del genere nelle aule, al termine delle  pulizie giornaliere. A questo punto la donna, non paga, aveva sporto denuncia in questura: i poliziotti avevano avviato le indagini, appurando ben presto che il telefono era in uso ad un 50enne che, convocato negli uffici della Squadra Mobile, ha candidamente ammesso di detenere il telefonino ricercato e di essersene impossessato perché, a suo dire, non ne aveva reperito il proprietario. Peccato che era proprio il bidello che aveva risposto alla mamma della studentessa che nelle aule non era stato trovato alcun telefonino smarrito. Al termine delle indagini, il telefonino è stato sequestrato e, su disposizione del Pm Lucia Rugani, già restituito alla studentessa, mentre l’uomo è stato denunciato per il reato di appropriazione di cose smarrite.

La legge prevede infatti che, in caso di ritrovamento di cose smarrite, le stesse vadano consegnate al sindaco del comune (ovvero alle forze dell’ordine); trascorso un anno senza che se ne trovi il proprietario, il bene se non protetto da particolari normative diventa di proprietà del ritrovatore. Se invece il proprietario è noto, il ritrovatore ha diritto ad una ricompensa pari al 5 per cento del valore del bene.