Tassa soggiorno, a settembre riparte confronto con operatori

Tassa di soggiorno, il Comune andrà avanti con le modifiche alla tariffa. Il percorso bruscamente interrotto dalle dimissioni dell’assessore Massimo Tuccori e contraddistinto da uno strappo senza pari con gli esercenti – che avevano abbandonato l’Osservatorio turistico di destinazione dopo l’annuncio della volontà di modificare le fasce della tariffa, calcolandole non più sulla base del costo delle camere e della tipologia della struttura ma sul numero delle stelle (L’articolo) – riprenderà immediatamente dopo la pausa estiva. Per essere definito, sottolinea l’assessore al turismo Giovanni Lemucchi, entro il mese di settembre. Non ci sarà comunque, come paventato dagli operatori, nessun cambio in corsa: “Le modifiche saranno decise insieme ai rappresentanti delle categorie – sottolinea Lemucchi – e soprattutto saranno definite per tempo, in modo da consentire a tutti i necessari adeguamenti”.
Secondo il piano dell’amministrazione comunale, la nuova tassa di soggiorno entrerà in vigore non prima del prossimo gennaio. Il percorso appare comunque segnate, ma sempre suscettibile di qualche ritocco. “E’ necessario attuare un sistema che sia in grado tecnicamente di arginare il fenomeno dell’evasione, per la quale ha dato già dei risultati la collaborazione con la guardia di finanza”. Negli ultimi tre mesi sono stati infatti svolti controlli capillari che in qualche caso – sottolinea l’assessore – hanno smascherato gli evasori. “Ci sono delle strutture che non sono nemmeno denunciate – commenta Lemucchi – e che chiaramente sfuggono più facilmente anche a questo genere di controlli. Non solo. La tassa così com’è ha un meccanismo complicato, con diverse variabili che di fatto complicano anche il controllo sugli introiti”.
Per questo il sistema dei “prelievi” basato sulle stelle era sembrato il più adeguato per assicurare entrate certe alle casse comunali. La proposta rimasta sul tavolo prevedeva, in particolare, prevede una tariffa minima portata ad 1,50 euro (ora è ad un euro) e una massima di 2,50 euro, cinquanta centesimi in meno rispetto ai tre massimi in vigore attualmente (Ecco le tariffe proposte). Un sistema che aveva scatenato polemiche tra gli operatori del settore, che l’avevano definita ancora punitiva nei confronti dei titolari degli alberghi e delle strutture “ufficiali”.
Intanto, è scaduto il 15 luglio scorso il termine per il primo pagamento annuale della tassa di soggiorno. I dati non sono ancora disponibili, perché molti pagamenti devono ancora essere contabilizzati, senza considerare che c’è comunque una proroga di 30 giorni sulla scadenza ufficiale.