
Hanno sottratto e in parte distrutto la contabilità dell’azienda in modo da non rendere ricostruibile, secondo l’accusa, il patrimonio e gli affari della Magiplast Srl, dichiarata fallita il 20 maggio del 2013 dal tribunale di Lucca, per circa 120mila euro. Due imprenditori, un lucchese di 52 anni ed un 45enne di Roma sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Lucca ed eseguita dalla sezione di pg della Guardia di Finanza. Altre due persone, residenti a Livorno e a Roma, sono stati denunciati a piede libero. I reati contestati vanno dalla bancarotta fraudolenta a quella documentale, dalla falsità ideologica e materiale, nonché all’emissione di fatture soggettivamente inesistenti, fino alla distruzione delle scritture contabili e all’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Secondo l’accusa, i due imprenditori arrestati avrebbe distratto fondi dalla società MaGiPlast Srl, attraverso il ricorso a svariati pagamenti senza causa e del tutto ingiustificati, servendosi di amministratori di facciata che svolgevano il ruolo di prestanomi per quelli di fatto.
Tra le accuse anche la presentazione di documentazione falsa per trarre in inganno la guardia di finanza e gli uffici pubblici. Secondo le indagini delle fiamme gialle, sarebbero falsi anche i verbali delle assemblee e la sede legale dell’azienda, risultata inesistente. Mentre il nome dell’amministratore della società che figura in un atto notarile è risultato inesistente.
Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero anche sottratto e distrutto la contabilità sia in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, sia al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. A loro viene contestato anche il passaggio di dipendenti, nonché la cessione di attrezzature ed avviamento ad una società compiacente che aveva stessa sede ed oggetto sociale della fallita, a titolo gratuito, nonostante un debito tributario di 1,6 milioni di euro della Ma.Gi.Plast Srl. Un quadro che nel complesso ha portato all’esecuzione delle due ordinanze.
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