Operaio sequestrato, picchiato e rapinato: sei denunciati

Lo hanno sequestrato, rapinato e picchiato. E’ durato alcune ore l’incubo di un operaio di 30 anni, residente a San Vito e di origini marocchine, finito ostaggio di altri sei connazionali che lo hanno rinchiuso e seviziato in un casolare nel padule di Porcari, accusandolo di aver rubato 500 euro ad uno di loro. La polizia, al termine delle indagini sui fatti accaduti alcune settimane fa, dopo la denuncia della vittima, ha identificato e denunciato i sei presunti aguzzini denunciandoli per reati che vanno dal sequestro di persona, alla rapina e alle lesioni personali.
I fatti. Tutto ha inizio alcune settimane fa, quando il giovane 30enne mentre sta lavorando insieme ad un collega in un cantiere edile a San Vito viene avvicinato dai suoi sei aggressori, arrivati con due auto e messo a bordo contro la sua volontà. I sequestratori lo portano in un casolare in padule e qui lo picchiano e lo rapinano di 80 euro. Accusato di aver rubato i soldi al suo ex coinquilino, viene poi liberato ma i sei lo minacciano e gli intimano di saldare il suo debito, altrimenti lo avrebbero picchiato ancora.
La vittima però si rivolge alla polizia dove sporge denuncia, negando di aver mai rubato soldi al suo ex coinquilino. Gli uomini della squadra mobile, condotti da Virgilio Russo, iniziano le indagini del caso e riescono a rintracciare i sei presunti aggressori, denunciandoli. Qualche giorno dopo però, due di loro si rifanno vivi con l’operaio minacciando di morte lui e la sua fidanzata, una lucchese che vive a San Vito, con con continue telefonate, perché aveva fatto la spia alla polizia. I due sono stati così denunciati anche per minacce gravi dalla squadra mobile.