Presa dalla polizia la banda dei furti sulle auto

27 agosto 2014 | 10:35
Share0
Presa dalla polizia la banda dei furti sulle auto
Presa dalla polizia la banda dei furti sulle auto
Presa dalla polizia la banda dei furti sulle auto

di Roberto Salotti
Erano organizzati come veri e propri professionisti del furto con scasso sulle auto dei turisti. Un palo, all’esterno del parcheggio, in attesa e loro all’opera con un kit di strumenti in grado di forzare portiere o rompere vetri, a seconda delle occasioni. La banda è però finita nei guai nel tardo pomeriggio di ieri (26 agosto), bloccata dalla polizia di Lucca al parcheggio della stazione ferroviaria. Determinante è stata la segnalazione di due passanti che hanno notato due giovani stranieri aggirarsi tra le auto in sosta. In pochi minuti dall’allarme, la sezione antirapina della squadra mobile di Lucca, diretta da Virgilio Russo, è piombata sul posto, bloccando i due mentre salivano su una Y10 dove ad attenderli c’era la fidanzata di uno di loro.

Tutti e tre sono stati arrestati per furto aggravato in concorso e possesso di oggetti per lo scasso. Uno di loro, in particolare, Aranit Baca, 21 anni, di Pisa ma originario dell’Albania, era già stato denunciato e munito di foglio di via da Lucca nel corso dei controlli della squadra mobile e delle volanti il 20 luglio scorso, dopo una escalation di furti sulle auto dei turisti parcheggiate nelle strutture lungo i viali di circonvallazione della città. Era stato bloccato al mattino mentre si aggirava con un martellino frangivetro tra le auto in sosta alla stazione, ma il pomeriggio era stato di nuovo pizzicato tra gli stalli per le vetture in zona Porta Elisa.
Insieme a lui sono finiti in manette anche Yvonne Calò, 22 anni, residente a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa; e il suo fidanzato, Oussema El Gasemi, 22 anni e anche lui residente nel pisano. Appena arrivati sul posto, i poliziotti hanno perquisito la loro auto, trovando uno zaino con all’interno la refurtiva di almeno due colpi messi a segno alla stazione e nel parcheggio di viale Luporini. Secondo l’accusa, i due uomini avevano appena rubato il cellulare di una turista tedesca in vacanza in città dalla sua Hyundai Santa Fe, parcheggiata nella struttura della Metro alla stazione. La donna, che si era appena accorta di essere stata vittima del raid, ha ringraziato gli agenti per la velocità del loro intervento. In effetti erano passati soltanto pochi minuti dal colpo, ma gli agenti ne hanno presto scoperto anche un altro, attribuendolo ai tre fermati. Nello zaino, infatti, c’erano anche una macchina fotografica, un pc portatile, un tablet e uno smartphone che erano stati rubati da una 147 parcheggiata in viale Luporini e di cui proprietario, un lucchese che vive della zona, non si era ancora accorto. Anche a lui è stata immediatamente riconsegnata la merce rubata dai tre, che questa mattina (27 agosto) sono comparsi di fronte al giudice del tribunale di Lucca per essere giudicati con rito direttissimo. Tutti e tre sono stati condannati a due anni di reclusione e al pagamento di 400 euro di multa, ma sono stati rimessi in libertà.
Non è però finita qui, perché uno di loro, Aranit Baca è stato anche denunciato per violazione del foglio di via ma anche perché era sprovvisto della patente di guida. Non solo, l’Y10 che è stata sequestrata, era senza assicurazione e non era stata revisionata. Per quello, gli agenti hanno anche elevato sanzioni di carattere amministrativo, in particolare una da 841 euro per la mancanza dell’assicurazione e un’altra di 1.191 euro per l’omessa revisione.
Gli ultimi tre arresti sono scattati nell’ambito di controlli mirati nella prima periferia della città, per arginare il fenomeno dei furti sulle auto che, dopo una escalation a luglio, era stato ricondotto a episodi occasionali, grazie anche all’intensificazione dei controlli da parte della polizia. Tra l’altro, è stato proprio grazie alle richieste della questura che Metro, con l’ok del Comune, ha autorizzato l’installazione di altre telecamere di sorveglianza nei parcheggi in struttura alla prima periferia della città. Uno strumento che può costituire non soltanto un deterrente, ma anche un mezzo importantissimo per le indagini su eventuali altri furti.

{youtube}v07F3-6jUJc{/youtube}