Polizia penitenziaria, larga adesione allo sciopero. Sappe: “Servono risposte”

“Siamo molto soddisfatti: la giornata di mobilitazione dei poliziotti penitenziari aderenti al Sappe, primo e più rappresentativo sindacato dei baschi azzurri, è stata un successo di partecipazione e adesione in Toscana e in tutti gli istituti e servizi penitenziari italiani”. Lo dichiarano Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo della polizia penitenziaria, e Pasquale Salemme, segretario regionale Sappe per la Toscana. “Abbiamo spiegato le ragioni della nostra mobilitazione, che permane perché ad oggi, al di là delle promesse e di dichiarazioni di impegno, non sappiamo nulla sul reperimento di fondi per superare l’impasse del tetto salariale dei poliziotti penitenziari e degli altri operatori del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico”.
“Servono provvedimenti concreti, non bastano gli impegni. Certo, se è vera la notizia di un incontro con il presidente del Consiglio Renzi il prossimo 7 ottobre, perché ufficialmente almeno a noi del Sappe non è arrivata alcuna convocazione, è indubbiamente una buona notizia: sarà l’occasione per chiarire qualche malinteso e qualche travisamento. Rivendicare il diritto ad avere salati adeguati, il diritto di denunciare che i nostri stipendi sono fermi da 4 anni non è insubordinazione ma l’esercizio di un diritto garantito dalla Costituzione e la palese espressione di un diffuso malessere. E se a farlo sono coloro che ogni giorno rischiano la vita per la sicurezza del Paese, beh, questo deve fare seriamente riflettere”, concludono i sindacalisti del Sappe.