
La squadra mobile di Verona ha arrestato a Lucca un uomo, di origine cingalese, per violenza sessuale su una 15enne, costretta a subire abusi dopo essere stata sequestrata in pieno centro città. Il fatto risale allo scorso maggio. La ragazzina stava rincasando quando è stata avvicinata dall’uomo che le ha chiesto un’informazione stradale, poi, all’improvviso, l’ha presa sottobraccio e trascinata, tappandole la bocca, in un cantiere edile. Qui, minacciandola di morte con in mano un grosso sasso, l’ha costretta ad un rapporto sessuale.
Non è stato facile per la squadra mobile scaligera identificare l’aggressore, nonostante le precise indicazioni della vittima che si era presentata in Questura accompagnata dai genitori. La polizia, sulla base delle informazioni in suo possesso ed anche grazie alla visione delle telecamere e l’analisi del traffico telefonico della zona in cui c’era stata la violenza sessuale, è riuscita a dare un nome all’aggressore. L’uomo, residente in provincia di Reggio Emilia, ma di fatto senza dimora, aveva però nel frattempo lasciato Verona spostandosi tra varie città italiane. La polizia scaligera è riuscita infine a rintracciare il cingalese in una casa a Lucca, grazie alla segnalazione degli agenti della Questura locale che, dopo alcune indagini nell’ambiente dei cingalesi ha comunicato di aver con tutta probabilità rintracciato l’uomo. A quel punto è scattata l’irruzione in una casa di San Concordio che è culminato con l’arresto. Nonostante il 35 continui ad affermare che la ragazzina si sarebbe inventata tutto l’uomo, visti i tanti e concordanti dati raccolti per l’accusa, si trova rinchiuso nel carcere di Verona in attesa del processo.