Polizia non lo trova, chiama in questura per farsi arrestare

15 ottobre 2014 | 15:15
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Polizia non lo trova, chiama in questura per farsi arrestare

Lo cercavano da tempo per scontare la pena di un anno di reclusione per reati contro il patrimonio fra la Valle del Serchio e la Versilia. E lui quando ha saputo che lo stavano cercando ha chiamato in Questura per costituirsi e farsi portare in carcere. In serata ma prima di mezzanotte, in modo che risultasse già scontato un giorno di pena.

E’ questa la singolare vicenda che ha visto protagonisti gli agenti della questura di Lucca e Naser Berisa, un 37enne originario del Kosovo ma da tempo in Italia e padre di una bambina avuta con una donna italiana. L’ uomo era ricercato dalla Procura della Repubblica di Lucca e, avuto il provvedimento, i poliziotti della sezione catturandi della Squadra Mobile si sono messi sulle sue tracce. I poliziotti lo hanno cercato tra Borgo a Mozzano, Lucca e Camaiore, i tre luoghi dove nel passato l’uomo aveva soggiornato, per una intera giornata, chiedendo informazioni sul suo conto a chi lo avevano conosciuto, senza però riuscire a trovarlo. Al termine della giornata erano appena rientrati negli uffici della Questura per compilare il verbale di cosiddette “vane ricerche”, propedeutico alla dichiarazione di latitanza da parte del tribunale, che consente di mandare avanti il processo anche in contumacia, quando è giunta una telefonata al centralino della Questura: dall’altro capo del telefono era proprio il ricercato, che aveva saputo che la Polizia lo cercava e si era fatto vivo. Avendo intuito che i poliziotti lo cercavano per una pendenza con la giustizia, ne ha chiesto loro conferma al telefono. I poliziotti non hanno confermato la circostanza, per timore che si desse alla fuga ma il 37enne ha insistito e detto ai poliziotti che era pronto a costituirsi, ma che era senza soldi, e di andarlo a prelevare, se proprio ci tenevano così tanto ad arrestarlo. Detto fatto: una pattuglia è partita per Vecchiano dove è stato prelevato all’ora di cena e, dopo un passaggio negli uffici di viale Cavour per la notifica dell’atto ed il rituale fotosegnalamento, è stato accompagnato al carcere di San Giorgio. Salutando i poliziotti che lo avevano appena arrestato, li ha ringraziati perché, facendolo accedere in carcere prima di mezzanotte, dal punto di vista del computo della pena aveva già scontato 1 giorno di reclusione.