
Novità per le indagini sull’aggressione del 44enne di Lucca lasciato in fin di vita all’esterno della Casina Rossa a Ponte San Pietro. I Carabinieri del Reparto Operativo di Lucca hanno arrestato Angelo Lezzi, 41 enne, originario della provincia di Lecce, da anni residente a Lucca per motivi di lavoro. La sera dell’aggressione i carabinieri avevano individuato e arrestato uno degli autori, Angelo Spano, nato a Roma, residente da anni a Lucca. La ricostruzione della dinamica dell’evento, sulla brutalità dell’aggressione faceva apparire da subito impossibile agli inquirenti che avesse agito da solo. Sono state le successive indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo che hanno consentito di ricostruire i fatti e confermare quello che da subito era apparso il probabile movente dell’aggressione, ricondotto a una vendetta per ragioni di natura sentimentale.
E’ stato quindi accertato che l’aggressione è avvenuta dopo che lo Spano aveva avuto la certezza che la propria convivente intratteneva da anni una relazione col proprio amico, l’aggredito, ed era stato proprio quest’ultimo ad averglielo riferito per cercare di convincerlo a lasciare la donna. Per questo, quella sera, Spano aveva dato appuntamento al suo amico nei pressi della piscina scatenando la furia della sua gelosia. Si era però fatto accompagnare e aiutare da Angelo Lezzi, ben disponibile a dare una lezione a chi aveva tradito l’amico. L’analisi delle tracce rinvenute sul luogo dell’aggressione, dei dati raccolti nell’ambito delle indagini tecniche e il raffronto delle testimonianze delle persone che in quei giorni avevano incontrato la vittima hanno consentito ai carabinieri di fornire alla magistratura un quadro chiaro della vicenda, giungendo così all’arresto di oggi, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Lucca. L’uomo è stato rintracciato a Navacchio, dove lavora come piastrellista, mentre andava a comprare le sigarette. Ora si trova al carcere di Pisa, in attesa di essere interrogato dal Gip. Su di lui la pesante accusa di concorso in tentato omicidio cui si aggiunge la contestazione della recidiva reiterata.
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