





Torna in città l’ombra della tensione politica. E lo fa in concomitanza con l’inaugurazione, avvenuta sabato 25 ottobre, della nuova sede di Casapound Italia e dell’associazione L’Artiglio in via Michele Rosi. Forse è solo un caso, forse è stato l’evento scatenante di una nuova tensione fra gli opposti estremismi di destra e di sinistra in città. Fatto sta che quello appena trascorso non è stato affatto un weekend tranquillo nella zona di via dei Borghi, in pieno centro storico cittadino. Proprio il giorno dell’inaugurazione, il pomeriggio di sabato, quando in città era prevista la presenza del responsabile nazionale di Casapound, Gianluca Iannone, alcuni rappresentanti della sinistra cittadina, dal gruppo Torpedo ad altre associazioni e gruppi giovanili, avevano inscenato un volantinaggio (firmato “Lucca Antifascista”) per stigmatizzare l’inaugurazione della sede a due passi da alcuni dei principali locali della movida dentro le mura, frequentati principalmente proprio dai giovani di sinistra. Un volantinaggio che non ha avuto alcuna conseguenza, visto che i ragazzi di Casapound e gli attivisti non sono venuti a contatto, in questa occasione, neanche verbalmente.
Ma la tensione si è avvertita nel prosieguo del weekend, soprattutto nelle ore serali. Fino a ieri sera (26 ottobre) quando al portone dei Borghi si è arrivati alle scintille: una accesa discussione, condita anche di minacce e parole di troppo, ma niente altro. Almeno, secondo quanto è stato riferito in un primo momento sul posto agli agenti delle volanti intervenute dopo essere state chiamate attorno alle 20 di domenica sera. Secondo Torpedo, invece, un vero e proprio “agguato” che sarebbe stato teso loro da “una dozzina di membri di Casapound” che avrebbero minacciato i tre giovani che stavano facendo l’aperitivo davanti ai locali della zona, uno dei quali – sempre stando al racconto di Torpedo che però non è stato ancora formalizzato in alcuna denuncia, come spiega la polizia – sarebbe stato colpito con un calcio e un pugno.
Al di là dell’accaduto, la cui ricostruzione spetterà eventualmente agli inquirenti, di sicuro gli episodi seguiti all’inaugurazione della nuova sede di Casapound denotano un clima non proprio sereno, che ha lasciato qualche strascico che, nella notte, si è evidenziato nei più classici degli effetti della battaglia politica, la rivendicazione di appartenenza scritta sui muri. Svastiche (nella foto le due che sono apparse accanto al Ciclo DiVino), falci e martello, la prosecuzione delle offese vergate per scritto sugli edifici di quella parte della città e che hanno scatenato anche la protesta di commercianti e residenti.
Le foto del raid nella zona di via dei Borghi
Ma soprattutto c’è la sensazione, proprio nei giorni in cui la città sta per celebrare la propria manifestazione più importante, la 4 giorni dei Comics, che il livello di tensione, fra le due estreme della rappresentanza politica in città, stia tornando a salire.
Lo confermano i toni della nota di Lucca Antifascista che ricostruisce quanto avvenuto domenica sera e parla di un “agguato di chiaro stampo squadrista”: “Una dozzina di militanti di Casapound – è la ricostruzione del gruppo che unisce diverse realtà antiifasciste cittadine – nella zona della Porta dei Borghi in cerca degli attivisti considerati responsabili del volantinaggio antifascista del giorno prima. Trovati alcuni dei partecipanti – tre ragazzi – all’iniziativa spontanea del giorno prima, questi vengono accerchiati, appellandoli con dichiarazioni perentorie come: ‘Questa zona è nostra”, ‘I compagni non devono girare qui’, e scatenando una reazione da cui è nata una colluttazione. I tre ragazzi, data la palese inferiorità numerica, si difendono come possono. Il bilancio non è particolarmente grave: tutto finisce senza che siano riportate gravi contusioni, ad esclusione di un attivista colpito al volto da un calcio e due pugni. Durante la serata sono continuate intimidazioni ad altri ragazzi e nella notte i militanti di Casapound hanno continuato ad imbrattare la zona circostante”. Circostanze e fatti tutti da confermare, visto che la polizia non ha ancora ricevuto una denuncia. Per i ragazzi di Torpedo, tuttavia, “è sbagliato parlare di scontro tra opposte fazioni – dice uno dei tre giovani presenti domenica sera in via dei Borghi -, quanto è accaduto è semmai la dimostrazione del contrario. Noi di Torpedo eravamo soltanto in tre quando ci siamo trovati accerchiati da almeno dodici persone di Casapound, alcuni dei quali ci hanno minacciato con dei trincetti. Ci hanno stretti e ci hanno detto che quella zona era loro. Dopodiché un mio amico è stato anche colpito ed ha rimediato un occhio nero”.
Di tutt’altro tenore, in serata, la ricostruzione di Fabio Barsanti di Casapound, associazione di cui è anche responsabile regionale: “Non vi è stata alcuna ‘azione squadrista’ in via Michele Rosi – dice – Quei due locali vengono frequentati abitualmente dal sottoscritto. Semplicemente, ieri sera, gli stessi che sabato hanno tenuto in scacco l’intero quartiere con la volontà di disturbare ed impedire la nostra inaugurazione, hanno ritenuto di continuare la provocazione facendosi trovare in gruppo, offendendo e accendendo la miccia della discordia. Fortunatamente tutto si è risolto con qualche parola di troppo e niente di rilevante”. “CasaPound Italia – sottolinea Barsanti riguardo all’apparizione delle svastiche sui muri – non ha niente a che fare con le scritte comparse nel quartiere nella notte tra domenica e lunedì. È palese e scontato come un atto del genere, tanto stupido quanto inutile, crei maggior danno alla nostra associazione che ad altri. L’ipotesi più verosimile, anche e soprattutto sulla base di diversi precedenti già visti in varie parti d’Italia, è che possano essere opera degli stessi appartenenti all’estrema sinistra. Estrema sinistra che, brancolante nel buio e dagli ormai inesistenti contenuti, cerca di risucchiare CasaPound Italia in una strada verso il basso, fatta di tensione e clima da scontro. Personalmente, ho già portato la mia solidarietà agli esercenti ‘colpiti’ da questo idiota gesto. Nei cinque anni di nostra permanenza nel quartiere siamo stati vittime di ben cinque atti di vandalismo nei confronti della vecchia sede; la nostra risposta è sempre stata quella di un aumento delle iniziative e della raccolta fondi per la riparazione della stessa. È sempre stato nostro interesse coltivare una convivenza armoniosa con gli abitanti dello stesso, tanto da inaugurare il nostro nuovo spazio sempre qui, nei Borghi. Chi ha interesse ad innalzare il clima di tensione non siamo noi; per CPI parlano le iniziative e i contenuti. Tutto il resto è propaganda da parte di chi i contenuti evidentemente non li ha”.
Enrico Pace
Roberto Salotti