
Il pm Aldo Ingangi ha chiesto oggi (17 novembre) in sede di udienza preliminare l’assoluzione per i 4 imputati, tutti di ambienti di estrema destra, per l’aggressione avvenuta durante la notte bianca tra il 24 e il 25 agosto del 2013 ai danni di un ragazzo vicino al gruppo di sinistra Torpedo, Silvio Lucchesi, di 23 anni, che nell’occasione riportò lesioni gravissime al volto. Durante la seconda udienza, dopo avere ascoltato i testimoni e valutati gli elementi di prova raccolti nel corso delle indagini durante circa un anno, il pubblico ministero ha deciso di chiedere l’assoluzione per i quattro. Per il pubblico minsitero Ingangi infatti non è possibile stabilire con certezza chi materialmente sferrò la bottigliata al giovane che si trovava nel pressi del Caffé Ristretto tra via Fillungo e via San Giorio dove avvennero i fatti. L’udienza preliminare è aggiornata al 18 dicembre. In quella sede il gup Silvia Mugnaini potrebbe promunciarsi su un’eventuale rinvio a giudizio oppure, come tutto farebbe pensare sulla base delle istanze presentate dal pm, per il proscioglimento degli imputati. Altra strada processuale che si potrebbe aprire il 18 dicembre è la richiesta di un supplemento di indagini o infine, cosa assi improbabile a questo punto, una richiesta di rito speciale da parte degli imputati o di alcuni di essi.
I fatti (Leggi l’articolo)
Poco prima delle 2 nella notte fra il 24 e il 25 agosto un giovane che si trova nei pressi del Caffé Ristretto tra via Fillungo e via San Giorgio viene colpito davanti da un individuo armato di bottiglia, nonostante l’ordinanza bandisse la vendita di bevande in vetro e metallo durante la Notte Bianca. Un colpo al volto inferto con il collo di una bottiglia di vetro rotta, poi la fuga davanti ad alcuni testimoni che sono convinti, da subito, della matrice politica dell’aggressione. Gli amici del 22enne riferiscono agli inquirenti che l’aggressione è stata appena compiuta da un giovane “di estrema destra”. La notizia del presunto pestaggio si diffonde negli ambienti dei giovani e arriva all’orecchio di un gruppo di ragazzi stavolta vicini all’estrema sinistra. In una quarantina, nella notte, si dirigono verso un locale in zona Porta San Pietro, con l’obiettivo di affrontare gli antagonisti per chiedere conto del gesto. Quando giungono in zona la tensione arriva alle stelle ma carabinieri e polizia che dal pomeriggio presidiano il centro storico sono già sul posto mentre un’altra pattuglia è andata in soccorso del ventenne ferito. Così agenti e militari evitano lo scontro tra le opposte fazioni, che si limitano ad uno scambio di insulti e parole pesanti a distanza. Partono immediatamente le indagini di carabinieri e digos. Silvio Lucchesi, ricoverato in ospedale, riesce a raccontare, come può, l’aggressione di cui era stato vittima. Tra gli inquirenti, si fa strada l’ipotesi dell’aggressione per motivi politici. Alla base della violenza viene infatti ipotizzato una sorta di rito di iniziazione per giovani, vicini agli ambienti dell’estrema destra. In poche settimane si stringe il cerchio su coloro che polizia e carabinieri ritengono gli autori di un gesto che impressiona vivamente tutta la città.
Gabriele Mori
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