Processo La Pietra, comitato in presidio al tribunale

20 novembre 2014 | 12:08
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Processo La Pietra, comitato in presidio al tribunale
Processo La Pietra, comitato in presidio al tribunale
Processo La Pietra, comitato in presidio al tribunale
Processo La Pietra, comitato in presidio al tribunale

Un presidio, guidato dall’ex assessore provinciale Emiliano Favilla, ha caratterizzato la mattinata dei processi di oggi (20 novembre) al tribunale di Lucca dove era in scena l’udienza che vede la dirigente scolastica Filomena La Pietra accusata di turbativa d’asta e falsità materiale commessa da privato. Una manifestazione, quella del comitato Stop a l’età de La Pietra, per tenere alta l’attenzione sulle vicende giudiziarie che hanno portato e porteranno nei prossimi mesi più volte la dirigente scolastica versiliese in tribunale a Lucca in alcuni casi come presunta parte lesa e in altri come imputata.

La Pietra infatti era salita all’attenzione dei mezzi di comunicazione alcuni anni fa quando in occasione dell’inaugurazione di un plesso scolastico di Lido di Camaiore che reggeva come dirigente, arbitrariamente e ingiustamente secondo alcuni genitori e secondo l’ex assessore provinciale Emiliano Favilla, allontanò dall’istituto un lavoratore Ata portatore di handicap. Da lì scoppiò una violenta protesta per la quale La Pietra ha querelato Favilla per diffamazione e calunnia. La prima udienza del dibattimento, si svolgerà il prossimo sette gennaio. Dalle dichiarazione di Favilla e di alcuni genitori degli alunni del liceo scientifico Michelangelo di Forte dei Marmi, dove la donna al tempo dei fatti era dirigente scolastico, comunque la procura di Lucca aprì un’indagine che ha portato alla celebrazione di un secondo processo dove in questo caso La Pietra è imputata. Il pubblico ministero Fabio Origlio ha ipotizzato vari reati a carico della dirigente scolastica tra cui la turbativa d’asta e falsità materiale. La seconda udienza del processo per questi ultimi fatti si è svolta nel pomeriggio di oggi (20 novembre) ecco il motivo della manifestazione di Favilla e dei genitori fuori dal tribunale di Lucca che ha gran voce hanno chiesto una condanna per la donna.
I fatti di quest’ultimo processo sono semplici: secondo quanto appurato durante le indagini la dirigente scolastica per vari lavori ai plessi che dirigeva, la donna aveva simulato delle finte gare di appalto, scrivendo lei stessa le offerte degli imprenditori, tanto che gli stessi in aula non hanno riconosciuto le propri firme, dichiarando falsi i documenti. Il tutto per agevolare un’altra ditta soggetti imprenditoriali e giustificare l’assegnazione dei lavori a questa ditta “avvantaggiata dal fatto di essere l’unica a concorrere realmente alla gara. Lo scopo era sempre lo stesso nei falsi documenti la donna faceva in modo che le offerte delle altre ditte, quella che lei falsificava fossero più alte nei costi e quindi in sede di gara d’appalto ovviamente avrebbe vinto sempre la stessa quella che lei aveva deciso di favorire. Da qui l’ipotesi di turbativa d’asta e di produzione di atti falsi che il pm ora sta sostenendo in aula”. (G.M.)