La mamma di Vanessa alla Camera: basta sconti agli assassini



“Basta sconti agli assassini. Potrebbe accadere quello che è successo a me anche a voi: ragionate con il cuore e accogliete questa proposta di legge”. La voce ferma, pur segnata dalla grandissima emozione. Un intervento di circa dieci minuti, senza nessuna sbavatura. Senza nessun tentennamento. Maria Grazia Forli, la mamma di Vanessa Simonini, la ventenne di Gallicano strangolata dall’amico dopo un rifiuto a Gallicano, ieri pomeriggio (12 dicembre) ha parlato alla Camera dei Deputati. Accompagnata dalla parlamentare del Pd, Raffaella Mariani, è stata ricevuta dalla presidente Laura Boldrini e poi le è stato concesso di illustrare la sua proposta di legge in Aula. Una proposta sottoscritta dalle tantissime associazioni che in questi anni di battaglie le hanno dato supporto. “Sono qui per esporre la mia proposta di legge – ha detto in aula Maria Grazia Forli – che io ho chiamato Certezza della pena nell’omicidio volontario, basta sconti agli assassini. Inizio con la mia storia personale che è quella purtroppo di tante altre mamme. Il 7 dicembre del 2009 mia figlia Vanessa è stata brutalmente strangolata da colui che credevamo un amico fidato ma che l’ha uccisa con freddezza agghiacciante. Poi l’assassino ha caricato il corpo in macchina e lo ha trasportato a tre chilometri dal luogo del delitto per gettarlo come un sacco di patate sul greto del fiume. Pioveva a dirotto. Nel frattempo ha inventato di essere stato aggredito da altri banditi mascherati, poi messo alle strette dagli inquirenti ha confessato”.
“Nel processo di primo grado è stato riconosciuto capace di intendere e di volere, quindi è stato condannato all’ergastolo ma visto che aveva scelto il rito abbreviato ha avuto uno sconto di due terzi della pena, quindi ha avuto 30 anni. Nel processo in Appello, l’omicida ha rivendicato il diritto delle attenuanti generiche. A Firenze gli sono state riconosciute ed è stato condannato a 24 anni, ma con il rito abbreviato, ha avuto lo sconto a 16 anni. Per un omicidio così efferato non sono niente, ma in Italia non essendoci la certezza della pena, ne sconterà la metà in virtù della legge Gozzini che concede uno sconto di tre mesi ogni anno in caso di buona condotta. E’ una cosa assurda. Senza considerare i tre anni se ci sarà l’indulto”.
Poi il discorso di Maria Grazia si fa ancora più diretto: “Questa legge – ha detto – è assurda e ingiuta perché così lo Stato tutela gli assassini, non le famiglie delle vittime. A nome di tutti gli italiani, di tutte le mamme che hanno perso i loro figli, sostenuta dalle associazioni, propongo una legge più severa e adeguata per chi si macchia di un delitto tanto orribile. Perché bisogna tutelare il diritto alla vita. Quando l’omicida è ritenuto in grado di intendere e di volere e quanto il reato è omicidio volontario, propongo di togliere il rito abbreviato, perché ritengo vergognoso che si permettano sconti ad un assassino che ha agito con cinismo e crudeltà, grazie forse anche alla indole perfida e disumana. Lui non ha certo fatto sconti alle vittime. Chiedo poi che vengano tolte le attenuanti generiche e chiedo che venga abolita la legge Gozzini per gli assassini, perché è un dovere per costoro comportarsi bene. Anzi, chiedo tre mesi in più ogni anno in caso di cattiva condotta. Superati i tre gradi di processo, l’omicida dovrà scontare per intero la pena inflittagli dal giudice”.
“Il femminicidio che è una piaga sociale si combatte secondo me con pene più severe ed esemplari. Il carcere è sì un luogo di punizione ma è soprattutto un luogo di recupero. Per riabilitare queste bestie feroci, ci vorrebbero minimo dai 30 anni in su. Mi appello in particolar modo alle parlamentari perché ho fiducia a loro. Non auguro la perdita di un figlio a nessuno, ancora di più se lo si perde in questa maniera. Non è possibile accettarlo. Penso che a tutti possa succedere di ricevere la telefonata durante la notte con cui viene annunciata la morte del figlio per mano di un assassino. Cosa vorreste per lui se succedesse? Ragionate con umiltà e con il cuore. Spero che questa mia proposta venga accolta e convertita in legge al più presto, per il grido e la voglia di giustizia di tutti gli italiani. Grazie a tutti da una mamma ferita a morte. Se Vanessa potesse parlare sarebbe grata per questa legge”.