Coppia condannata per la circonvenzione a Mario Son Sodo

16 dicembre 2014 | 11:20
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Coppia condannata per la circonvenzione a Mario Son Sodo

Sono stati condannati a cinque anni Monica Giulia Pieri, 52 anni, e l’ex compagno Ferdinando Fabbri, di 44: la sentenza del collegio giudicante è arrivata stamani (16 dicembre). I giudici hanno ritenuto colpevoli entrambi della circonvenzione di incapace e non dell’estorsione aggravata a Mario Son Sodo. Il pm Fabio Origlio aveva chiesto 6 anni per entrambi gli imputati che erano stati arrestati nel luglio del 2013 per aver costretto il falegname di Nozzano a chiedere l’elemosina e a prelevare parte della pensione e a consegnarla ai due. Entrambi dovranno pagare anche una provvisionale di 25 mila euro. L’avvocato di Mario Barsotti, 64 anni, aveva chiesto un risarcimento pari a 100mila euro, con una provvisionale di 30mila euro. Stamani per l’occasione una troupe de le Iene, che con l’investigatore privato Renato Bianchi, aveva contribuito a far smascherare la vicenda, è tornata in città e ha intervistato Son Sodo in piazza San Michele (nella foto).

Il caso aveva impressionato l’intera città e mobilitato anche le telecamere della trasmissione tv Le Iene è attesa per il prossimo 16 dicembre. I due imputati erano stati arrestati nel luglio del 2013 dagli agenti della squadra mobile di Lucca, diretti da Virgilio Russo.Tutto, stando all’inchiesta che era stata coordinata dal sostituto procuratore Lucia Rugani, sarebbe cominciato nel dicembre del 2012, quasi per caso. I ricatti e le vessazioni sarebbero iniziate dopo che Mario “son sodo” aveva preso a frequentare il bar che Monica Pieri e Ferdinando Fabbri avevano aperto a Sant’Anna. Il pensionato si fermava spesso per pranzo, ordinando un’insalata e facendo due chiacchiere con tutti. Qualche giorno dopo però i due titolari cominciarono a protestare. Fabbri, sostengono gli investigatori, avrebbe chiesto più soldi a Mario per farlo mangiare nel locale, mentre la donna, facendogli credere di voler essere la sua fidanzata, gli avrebbe suggerito come procurarselo. Mandandolo a mendicare a turisti e passanti e facendogli prelevare soldi dal suo conto alle Poste. Proprio dalla direttrice dell’ufficio di Nozzano erano arrivati i primi riscontri agli inquirenti, che avevano aperto un’indagine dopo la segnalazione di Renato Bianchi, un investigatore privato molto noto in città. Così, nel mese di giugno 2013, gli agenti camuffati da turisti avevano documentato con foto e video gli spostamenti di Mario, filmando le consegne di denaro (Leggi).