Muore in ospedale bambina di cinque mesi

7 gennaio 2015 | 12:04
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Muore in ospedale bambina di cinque mesi

di Roberto Salotti
Il cuoricino di Mia ha smesso di battere all’1,30 di notte all’ospedale Santa Croce di Castelnuovo. A nulla sono serviti i disperati tentativi di rianimarla da parte del personale medico e paramedico del pronto soccorso, dove la bambina di appena cinque mesi è stata condotta in arresto cardiaco da un’ambulanza del 118 attorno a mezzanotte e mezza. Una tragedia che colpisce vivamente tutta la Garfagnana e la Lucchesia e su cui adesso la procura della Repubblica intende fare piena luce. Il pm Salvatore Giannino ha aperto un fascicolo, per ora senza nessun indagato. Avvisi di garanzia potrebbero comunque partire, come atto dovuto, nelle prossime ore o a seguito dell’autopsia che è stata disposta ma non ancora fissata dal magistrato. Sono infatti tutte da chiarire le circostanze del decesso della bambina e soprattutto le sue cause.

I carabinieri della Compagnia di Castelnuovo, diretti dal capitano Paolo Volonté hanno sentito come persone informate sui fatti i due genitori, la mamma Jessica, 34 anni, di Castelnuovo, e il papà Roberto, 29enne originario di Calci, in provincia di Pisa, entrambi con un passato difficile alle spalle e con problemi legati all’uso di stupefacenti.
Il loro racconto è al vaglio degli inquirenti che cercano di ricostruire le ultime ore di vita della piccola Mia, nata all’ospedale di Pisa nel luglio scorso. La mamma e il papà, distrutti dal dolore in queste ore di angoscia, hanno raccontato che la loro bambina aveva iniziato a sentirsi male nella serata di ieri. La coppia, che non è sposata, convive da qualche tempo nella casa dove vive anche la nonna, che è però invalida e non era presente quando la bambina ha accusato i primi problemi di salute. Mia – hanno raccontato i genitori agli inquirenti – ha iniziato a vomitare, senza smettere. Jessica e Roberto le hanno provate tutte, consultandosi anche con un pediatra dell’ospedale di Barga. Ma hanno atteso a chiamare il 118, pensando che sarebbe tutto passato. Quando si sono resi conto che la bambina aveva difficoltà anche a respirare hanno telefonato chiedendo i soccorsi. La centrale operativa del 118, poco prima della mezzanotte e mezzo ha inviato nella casa della piccola che si trova a Castelnuovo, a poche centinaia di metri dall’ospedale Santa Croce, un’ambulanza che l’ha condotta d’urgenza al pronto soccorso. La bambina è arrivata in arresto cardio respiratorio e i medici hanno tentato l’impossibile per salvarle la vita, tentando per un’ora le procedure di rianimazione. Tutto purtroppo è risultato vano.
I primi malesseri di Mia. Un vomito che non si fermava in nessun modo. Sono stati minuti di terrore per i genitori della piccola Mia, che ha cominciato a stare male dalla prima serata di martedì. Inizialmente, secondo quanto è stato raccontato ai carabinieri. I due avrebbero anche contattato un pediatra dell’ospedale di Barga, per un consulto telefonico. Mamma e papà hanno così eseguito le istruzioni del medico, per cercare di far cessare il rigurgito della piccola Mia. Ma la situazione, invece di migliorare, è precipitata.
La telefonata al 118. Mancano pochi minuti alla mezzanotte e mezzo quando i genitori di Mia chiamano il 118. La piccola continua a vomitare e ha difficoltà a respirare, spiegano all’operatore della centrale operativa che, compresa la gravità della situazione, invia nella loro casa un’ambulanza. La distanza con il pronto soccorso del Santa Croce è di appena qualche centinaio di metri: la piccola entra in ospedale attorno alla mezzanotte e mezza ma è già in arresto cardio respiratorio.
L’arrivo all’ospedale. Il personale medico e paramedico ha iniziato le procedure di rianimazione, tentando di tutto per salvare la vita alla piccola Mia. Per un’ora i medici hanno cercato di rianimarla, ma inviano. L’ora della morte si colloca tra l’una e mezza e le due della notte.
L’inchiesta. Il personale dell’ospedale ha immediatamente informato del decesso i carabinieri. I militari della Compagnia di Castelnuovo del capitano Volonté hanno ascoltato in nottata i genitori della piccola Mia. Al momento non risultano indagati, ma gli inquirenti vogliono chiarire, nel dettaglio, le circostanze della morte. Soltanto l’autopsia, già disposta dal sostituto procuratore Salvatore Giannino (l’affidamento avverrà probabilmente domani mattina), potrà fornire delle risposte utili alle indagini. Il pm ha aperto un fascicolo di atti relativi, per ora senza alcun indagato ma sviluppi in questo senso potrebbero arrivare già nelle prossime ore. L’inchiesta mira a stabilire se vi siano o meno responsabilità nel decesso della piccola o se invece la sua morte sia dovuta a qualche altra causa ineluttabile. Sono varie infatti le ipotesi avanzate finora dagli inquirenti, ma fino all’autopsia sarà improbabile che trovino una qualche conferma. La bambina potrebbe essere morta per soffocamento, a causa del rigurgito che poi avrebbe provocato l’arresto cardiaco. C’è comunque da stabilire anche cosa abbia provocato il vomito, se una causa endogena legata a eventuali malformazioni congenite, non diagnosticate o non curate, o se sia da ascrivere a responsabilità di terzi. Non viene infatti al momento nemmeno escluso che possano esserci eventuali relazioni con i trascorsi dei genitori con la droga e con l’uso del metadone. Ma è soltanto una delle piste, che gli inquirenti si augurano di poter escludere con i risultati dell’esame necroscopico sul corpicino di Mia, trasferito all’obitorio, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’unica cosa certa finora è che il corpicino della vittima non presenta alcun segno di violenza.
La tragedia. Sono tutti sotto choc i familiari della piccola Mia. A cominciare dai due genitori, che convivono sotto lo stesso tetto da diverso tempo. Sono ospitati dalla nonna della mamma, una anziana invalida. Una situazione difficile la loro, alle prese con tante difficoltà economiche e un passato pesante da cui stavano cercando di riemergere. Non senza qualche inciampo, come quello della mamma di Mia, che alcuni mesi fa venne arrestata perché sorpresa in flagrante a rubare canale di rame da un condominio a Castelnuovo. Entrambi i genitori stavano emergendo da problemi legati all’uso delle droghe, sostenuti anche dai servizi sociali. Tutti e due senza lavori stabili, vivono non senza difficoltà con la pensione della nonna ma avevano deciso lo stesso di avere Mia e di prendersene cura. Ora la loro famiglia è stata colpita anche da questa terribile tragedia.
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