





Un’altra vittima sul Brennero killer: una vera strage nel giro di sole 24 ore su quella striscia di strada che dall’Abetone porta al foro di San Giuliano. Lauretta Daviddi, 66 anni, di Chifenti ma nata a Montepulciano, aiuto cuoca al ristorante Erasmo di Ponte a Moriano, ha lottato contro la morte per circa un’ora dopo un drammatico incidente alla guida della sua Lancia Y, sulla strada statale 12 ad Anchiano. Era mezzanotte: strada buia, con la pioggia battente. In un tratto rettilineo, nei pressi dell’Italvetro, la cuoca che aveva smontato poco prima dal lavoro e che viaggiava in direzione di Borgo a Mozzano per tornare a casa, ha perso il controllo della sua vettura ed è andata a schiantarsi contro un platano. L’impatto è stato violentissimo e alla fine non le ha lasciato scampo. E’ morta in ospedale dopo una disperata corsa al pronto soccorso del San Luca. Per estrarla dalle lamiere è stato necessario l’intervento di una squadra dei vigili del fuoco. Per i carabinieri del radiomobile di Castelnuovo a cui sono affidati i rilievi l’incidente è stato provocato da una tragica fatalità. Forse la velocità e la pioggia sono ancora alla base del nuovo dramma sul Brennero.
FOTO – L’auto semistrutta nello schianto
Tragedie a catena. Il dramma di stanotte che ha spezzato la vita a Lauretta Daviddi, che lascia l’ex marito e i figli che vivono in provincia di Siena, ricorda da vicino quello in cui, meno di 24 ore prima, ha perso la vita il giovane Jacopo Pantaleoni, studente di 24 anni di Marlia, finito contro due platani lungo il Brennero alla Fraga (Articolo e foto), nello stesso punto in cui nel 2008 morì un ragazzo di appena 18 anni. La Lancia Y di Lauretta, che stava rientrando a casa dopo aver salutato i colleghi, l’ha tradita mentre rientrava in località Anchiano, in un tratto rettilineo. A dare l’allarme è stato un altro automobilista che ha consentito l’intervento immediato dei soccorsi. La centrale operativa del 118 ha inviato sul posto un’ambulanza ma per estrarre il corpo della donna dalle lamiere della Lancia è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Subito dopo è scattata la disperata corsa al pronto soccorso del San Luca dove attorno all’una di notte la donna è deceduta. La stessa, drammatica sorte, è toccata anche a Lorenzo Vannelli, biker di 43 anni di Altopascio che nella notte di San Valentino stava tornando a casa con la sua Harley Davidson. Poco prima del foro di San Giuliano ha sbandato e battuto la testa contro la roccia: un impatto che gli è stato fatale (Leggi).
Terza vittima in 24 ore. Ad Anchiano stanotte si è consumato il terzo dramma di una catena di sangue che riporta in primo piano la questione della pericolosità della strada statale. Per consentire i soccorsi e l’intervento dei vigili del fuoco la carreggiata è stata temporaneamente chiusa, mentre i carabinieri del radiomobile hanno effettuato i rilievi dell’incidente. Gli investigatori, secondo le prime ricostruzioni, escludono che nello schianto possa essere rimasto coinvolto un altro veicolo. Secondo quanto accertato, la cuoca ha fatto tutto da sola. Divorziata, viveva da diversi anni a Chifenti ma era originaria di Montepulciano dove abita ancora parte della sua famiglia che nella notte è stata avvisata dai carabinieri. E’ toccato a loro annunciare la drammatica scomparsa della madre. Avvisata del decesso anche la sorella Fiorella, che vive a Castiglione del Lago, in provincia di Perugia.
Distrutti i colleghi di lavoro. Lauretta ha lasciato un vuoto incolmabile anche al ristorante Erasmo di Ponte a Moriano dove lavorava ormai da diversi anni e dove la notizia della scomparsa di Lauretta è arrivata in tarda mattinata, quando si era già capito che alla cuoca doveva essere successo qualcosa perché tardava al lavoro. “Sembra impossibile – racconta Lorenzo, fratello della titolare – averla salutata ieri sera, soltanto poche ore fa. Per noi è un lutto incredibile”. Lauretta era aiuto cuoca nel rinomato locale della Lucchesia ma quella era diventata la sua seconda famiglia. Vivendo da sola a Chifenti, ogni occasione era buona per passare momenti con i colleghi che erano diventati soprattutto veri amici. “Eravamo inseparabili – dicono dal ristorante – tanto che alcune volte Lauretta ha persino passato il Natale con noi. Non riusciamo a credere che non ci sia più. Era una donna buona e anche molto schiva. Non si meritava questa fine”.
Rob. Sal.