Rissa con gli antagonisti, nei guai due di Casapound Lucca

Figurano anche due esponenti di Casapound Lucca tra le 12 persone colpite dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora per la maxi rissa scoppiata a Lecce, nella notte tra il 4 e 5 settembre dell’anno scorso, mentre nella vicina Surbo si teneva la festa nazionale dell’associazione. Tra le persone accusate di rissa aggravata nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Digos della questura di Lucca, ci sono anche i due di Casapound Italia di Lucca, un 33enne con un ruolo di spicco e un 23enne residente in provincia di Pistoia ma simpatizzante del gruppo lucchese. Per l’accusa presero parte ad una violenta lite esplosa in una traversa della centralissima piazza Sant’Oronzo tra due gruppi contrapposti: otto di Casapound e quattro frequentatori del centro antagonista Binario 68 occupato. Ai due lucchesi la misura è stata notificata nelle ultime ore dalla Digos della questura di Lucca, che è stata coinvolta e ha collaborato con gli inquirenti di Lecce.
I partecipanti alla maxi-rissa notturna vicino a piazza Sant’Oronzo (secondo testimoni vi parteciparono una settantina di persone) non furono fermati subito perché, quando le forze dell’ordine giunsero nella zona, erano tutti fuggiti. I poliziotti trovarono solo i segni lasciati: macchie di sangue, arredi danneggiati, pietre, cocci di bottiglia.
La manifestazione di Casapound si tenne a Surbo tra il 5 e il 7 settembre. Parteciparono circa 400 militanti. In concomitanza gruppi antagonisti e anarchici provenienti anche da altre province misero in atto una serie di contromanifestazioni alcune delle quali con comportamenti penalmente rilevanti, compresi danneggiamenti e occupazione per oltre un’ora della stazione ferroviaria. La Digos ha tenuto informata delle indagini la direzione centrale della polizia di prevenzione che ha coordinato le Digos di Lecce, Arezzo, Bologna, Lucca, Milano, Parma, Pistoia, Roma e Torino, tutte interessate alla
notifica delle misure cautelari.
Lo scorso 28 gennaio, sempre da Lecce, è stato notificato un decreto di conclusione delle indagini preliminari a 38 appartenenti all’area politica antagonista, provenienti anche da altre province, che il pomeriggio del 6 settembre diedero vita ad una contro manifestazione con corteo non autorizzato che attraversò numerose vie del capoluogo salentino.