
Tutti assolti o prosciolti gli indagati nell’operazione Volpe nel Deserto. L’inchiesta della magistratura che risale al 2011, nella quale la procura di Lucca aveva ipotizzato che gli indagati fossero coinvolti in concorso tra loro, in un giro di corruzione, si chiude così dopo tre anni. Secondo l’accusa, dalle indagini era emerso che il meccanismo corruttivo avrebbe puntato a favorire la Valore per la realizzazione del grande insediamento urbanistico chiamato Parco di Sant’Anna.
Nel pomeriggio di oggi (25 febbraio) davanti al giudice per l’udienza preliminare Silvia Mugnaini, durante il rito abbreviato sono stati assolti l’architetto Giovanni Valentini, ex presidente della società Valore, il dirigente comunale Maurizio Tani, i professionisti Andrea Ferro e Antonio Ruggi, l’ex vicepresidente di Sistema Ambiente Sauro Doroni. Proscioglimento invece per l’ex sindaco Mauro Favilla e per l’ex assessore ai lavori pubblici del comune di Lucca Marco Chiari, che non avevano chiesto il rito abbreviato e sarebbero andati, in caso di un rinvio a giudizio, al dibattimento.
Contestualmente sono decadute anche le accuse di calunnia che erano state ipotizzate con una querela di parte dal capogruppo di Governare Lucca Piero Angelini nei confronti di Valentini e Lorenzo Pieri, callunnie che sarebbero emerse sulla base di quanto contenuto nelle intercettazioni telefoniche fatte dagli inquirenti e nelle quali Pieri avrebbe detto che Angelini si era posto come interlocutore nella trattativa per raggiungere il via libera sulla realizzazione del grande progetto attutativo.
Un’indagine che era partita nel 2011 e che aveva visto i carabinieri del nucleo investigativo di Cortile degli Svizzeri impegnati in mesi di intercettazioni telefoniche e indagini sui movimenti dei vari indagati e sullo scenario urbanistico lucchese, che ruotava intorno al progetto attuativo prevalentemente per la realizzazione di edifici a vocazione direzionale e commerciale che era stato inserito nel regolamento urbanistico di Lucca e che quindi sarebbe dovuto sorgere in viale Einaudi. Un’indagine articolata che aveva prodotto centinaia di pagine di conversazioni e dove proprio da una battuta dell’ex assessore Marco Chairi era stato dato il nome all’operazione ovvero Volpe nel deserto. Indagini che alla fine dei fatti non erano riuscite comunque a giustificare le misure restrittive scattate all’alba di un giorno del maggio 2012, a pochi mesi dalle elezioni amminsitrative di Lucca, quando i carabinieri si presentarono alla porta di Marco Chiari e Maurizio Tani per notificare le misure cautelari che prevedevano un’ordinanza di arresto in carcere, mentre per Giovanni Valentini, Antonio Ruggi e Andrea Ferro, furono disposti i domiciliari per timore di inquinamento probatorio. Il tribunale del riesame, pochi giorni dopo però, accolse le istanze di scarcerazione e non ritenne giustificate le misure accordate dal giudice per le indagini preliminari, sentenza che poi fu confermata anche dalla Cassazione. Insomma, un impianto accusatorio che già non aveva retto a un riesame delle indagini preliminari e che per il tribunale di Lucca non ha retto neppure in sede di giudizio.
Si chiude quindi, senza neppure arrivare al processo, la vicenda che aveva fatto tremare il comune di Lucca negli ultimi mesi del mandato Favilla e aveva fatto pesare che in città vi fosse una cementopoli intorno alla quale si dipanava un meccanismo corrutivo. Niente di tutto questo per il tribunale di Lucca: gli elementi di prova raccolti durante le indagini sono risultati insussistenti per giustificare anche un rinvio a giudizio. Ora rimane l’ipotesi di un ricorso da parte della procura.
Tutti assoldi o prosciolti gli indagati nell’operazione Volpe nel Deserto. L’inchiesta che risale al 2012 nella quale la procura di Lucca aveva ipotizzato che gli indagati fossero coinvolti in concorso tra loro in un giro di corruzione, si chiude con così dopo tre anni di indagini. Secondo l’accusa dalle indagini era emerso che il meccanismo corruttivo avrebbe puntato alla realizzazione del grande insediamento urbanistico chiamato Parco di Sant’Anna. Nel pomeriggi odi oggi (25 febbraio) Davanti al gup durante il rito abbreviato sono stati assolti l’architetto Giovanni Valentini ex presidente della società Valore, il dirigente comunale Maurizio Tani, i professionisti Andrea Ferro, Antonio Ruggi, l’ex vice presidente di sistema ambiente Sauro Doroni. Proscioglimento invece per l’ex sindaco Mauro Favilla e per l’ex assessore ai lavori pubblici Marco Chiari che invece non aveva chiesto il rito abbreviato e sarebbe andati in caso di un rinvio a giudizio al dibattimento.