
Ha tentato di aggredire in più occasioni alcuni poliziotti penitenziari e di dare fuoco alla sua cella nel carcere di Lucca. Protagonista un detenuto di origini tunisine, in carcere perché accusato di furto, evasione, lesioni, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Ne dà notizia il sindacato Sappe, per voce del segretario generale Donato Capece. “E’ accaduto tutto in questi ultimi giorni, anche se fin dal primo ingresso in carcere il detenuto è apparso da subito agitato e scontroso. Lunedì ha tentato di dare fuoco alla cella, ha sputato sui poliziotti penitenziari e li ha aggrediti verbalmente; martedì ha tentato di aggredire un’altra poliziotta e, giovedì, si è picchiato con altri due connazionali detenuti, avendo la peggio e dovendo ricorre al Pronto soccorso ospedaliero”, spiega Capece, che plaude “alla professionalità dei poliziotti che hanno impedito conseguenze più gravi” ed esprime loro “solidarietà e vicinanza”.
Il Sappe torna a denunciare che “il carcere di Lucca è tornato ad essere affollato a dismisura con 120 detenuti presenti, che costringono i poliziotti penitenziari a lavorare in pessime condizioni operative. E mentre l’amministrazione sta per spendere più di un milione di euro per un nuovo reparto, la polizia penitenziaria è costretta a lavorare in condizioni di igiene e salubrità inaccettabili, su un muro di cinta pericolante, in una struttura fatiscente”.
Capece mette in evidenza comunque “la professionalità, la competenza e l’umanità che ogni giorno contraddistingue l’operato delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria con tutti i detenuti per garantire una carcerazione umana ed attenta pur in presenza ormai da anni di oggettive difficoltà operative, le gravi carenze di organico di poliziotti, le strutture spesso inadeguate. Attenti e sensibili, noi poliziotti penitenziari, alle difficoltà di tutti i detenuti, indipendentemente dalle condizioni sociali o dalla gravità del reato commesso. Si pensi che nei dodici mesi del 2014 nel carcere di Lucca si sono verificati purtroppo il suicidio di un detenuto, 11 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 49 episodi di autolesionismo, 2 ferimenti e 16 colluttazioni. Per questo le aggressioni che subiamo e le tensioni con le quali quotidianamente abbiamo a che fare, come quelle vissute in questi ultimi giorni a Lucca, sono gravissime, inaccettabili e vergognose”.