
Il faccendiere siriano Hadj Ahmad Fouzi ed ex patron della Lucchese calcio, accusato di bancarotta fraudolenta e corruzione internazionale, è stato condannato dal tribunale di Genova a due anni e mezzo di reclusione. La moglie di Fouzi, l’ucraina Alisa Pilipenko, è invece stata condannata a otto anni di carcere. Per Fouzi, il giudice ha anche disposto la confisca di oltre 248 mila euro.
Fouzi era stato arrestato con l’accusa di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta documentale per distrazione di fondi dalle casse della Lucchese Libertas 1905, che fallì nel novembre del 2008 con un passivo di oltre 4 milioni di euro. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Paola Calleri, Fouzi avrebbe “orchestrato un sistema di scatole cinesi per portare all’estero milioni di euro ottenuti illecitamente, frutto di corruzione”.
Due anni fa, nell’ambito dello stesso processo, avevano patteggiato una condanna a due anni Damiano Sterle, avvocato ed ex consulente legale della Lucchese calcio e Massimo Kutufà, ex alto funzionario di Unicredit in una delle principali filiali genovesi. Aveva patteggiato infine tre anni Marco Marchiori, uno degli aspiranti eredi alla proprietà dei bagni Lido.