Imam espulso, Alfano: incitava a odio e faceva proselitismo

C’erano delle “chiare evidenze di azioni di radicalismo e di radicalizzazione estrema e anche di proselitismo” tra i motivi che hanno indotto il Viminale a espellere uno degli Imam del centro di preghiera di Capannori (Leggi). Lo ha sottolineato stamani (28 marzo) il ministro Angelino Alfano, che ha firmato l’espulsione, a margine del convegno Italia 2015: il Paese nell’anno di Expo. Alfano ha aggiunto che “in tutti i casi non si può inneggiare all’odio nel nostro Paese”.
“Noi abbiamo prova in tutta Europa – ha aggiunto Alfano – di presenza di terroristi o di aspiranti terroristi – ha poi aggiunto a margine dell’iniziativa su Expo a Firenze – Questo è un dato della cronaca purtroppo, non della storia, ed abbiamo visto i terroristi realizzare una terribile cronologia del terrore in maratone, strade, metropolitane, musei, redazioni dei giornali. Nessun Paese può dirsi a rischio zero. Noi non abbiamo tracce di minacce specifiche, certamente lavoriamo con tutte le espulsioni necessarie e ieri abbiamo realizzato l’ultima, quella dell’Imam della provincia di Lucca. L’obiettivo finale è quello di realizzare un evento, quello dell’Expo, in piena sicurezza”. In Italia finora, e lo ha ricordato lo stesso ministro degli Interni, sono state eseguite 26 espulsioni di altrettanti soggetti sospettati di essere vicini al radicalismo islamico.
A Lucca non sono mancate le reazioni. A cominciare da Fratelli d’Italia che già ieri puntava il dito contro la politica dell’accoglienza, fino a Lega Toscana che chiede al Comune di Capannori di intensificare i controlli, a Forza Italia che invita a porre un freno “all’invasione di migranti”.