Sette colpi sulla vittima già a terra, giovedì l’autopsia

7 aprile 2015 | 16:00
Share0
Sette colpi sulla vittima già a terra, giovedì l’autopsia

Il killer avrebbe infierito. Sparando dai sei ai sette colpi di pistola quando il corpo già martoriato di Francesco Sodini, il suo caporeparto alla Lucart di Porcari, era già a terra esanime. La conferma arriva dai primi rilievi della polizia scientifica sul posto e da un primo esame delle ferite lasciate sul 51enne dai proiettili. Sette i fori lasciati sull’asfalto del parcheggio di piazza Salvo D’Acquisto dove stamani (7 aprile) poco prima delle 7 è avvenuta l’esecuzione per mano di Massimo Donatini, il caldaista di 43 anni di Camigliano, in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario dopo essersi costituito poco dopo il delitto nella caserma dei carabinieri (Leggi).

Sarà l’autopsia a chiarire meglio le modalità di quello che a tutti gli effetti appare agli inquirenti un agguato a sangue freddo. Sarà eseguita giovedì mattina dal medico legale Stefano Pierotti, su incarico del sostituto procuratore Antonio Mariotti che coordina le indagini. Da un primo esame esterno, è già emerso che Sodini è stato attinto da una serie di colpi alla nuca, all’addome e anche alla schiena. Questi ultimi sarebbero stati inferti quando la vittima era già a terra e il suo killer li ha sparati invece dall’alto verso il basso. Una circostanza che troverebbe conferma nei fori lasciati dai proiettili nell’asfalto, sotto il cadavere della vittima.