
Nascondeva in un manufatto rurale, blindato con porte in ferro, una vera e propria santabarbara. Non solo fuochi d’artificio ma materiale esplosivo e detonatori molto pericolosi oltre che illegali, senza possedere adeguata licenza. Ed è dal suo arsenale che è partito quel maledetto fuoco di artificio che, la notte di Capodanno, è costato la perdita di un piede a David Della Maggiora, 39enne geometra di Porcari, rimasto gravemente ferito dall’esplosione improvvisa del gioco pirotecnico che doveva allietare la notte più lunga dell’anno.
E proprio da quell’evento sono partite le indagini della polizia di Lucca, che ha portato ieri all’arresto di Giovanni Pellegrini, contadino di 67 anni di Camaiore, condotto in carcere, in attesa di giudizio, con l’accusa di detenzione illegale di esplosivi. L’uomo è stato rintracciato dagli agenti della polizia grazie alle descrizioni degli acquirenti dei fuochi d’artificio che provocarono la lesione al Della Maggiora, che ricordavano un uomo con la barba bianca “tipo Babbo Natale”. Di lì si è risaliti al Pellegrini, già conosciuto dalle forze dell’ordine perché colpito da due provvedimenti interdittivi: il ritiro del porto d’armi per la detenzione e l’uso di un fucile, per cui aveva fatto anche, perdendolo, ricorso al Tar. E il ritiro della licenza di “fuochino”, che lo abilitava all’accensione e all’utilizzo, e di conseguenza alla detenzione, di giochi pirotecnici di particolare pericolosità, provvedimento emesso dalla procura un anno fa. L’uomo era stato immediatamente indagato per la vendita abusiva di materiale esplodente e i poliziotti, di conseguenze, avevano chiesto, ottendendolo, al pm titolare dell’indagine Ingangi l’autorizzazione alla perquisizione personale, che il pubblico ministero ha concesso.
La perquisizione è stata eseguita nella giornata di ieri dalla Squadra Mobile e dalla polizia amministrativa, sezione titolare delle indagini riguardanti gli esplosivi. Da questa è risultato che, oltre all’abitazione, l’uomo era anche titolare di un annesso agricolo dove insisteva una costruzione chiusa con delle porte in ferro. Dopo le iniziali resistenze l’uomo ha acconsentito ad aprirlo ed agli occhi degli agenti si è aperta davanti una vera e propria santabarbara, che ha tenuto impegnati i poliziotti, negli accertamenti, fino alle 3 del mattino: all’interno 200 chili di materiale esplodente del tipo fuochi d’artificio, tutta roba per cui è necessaria specifica licenza per la detenzione. Inoltre, e ben più pericoloso, è stato ritrovato materiale esplosivo come polvere nera e polvere da cava per un totale di 40 chili ed anche nove detonatori. Materiale per la cui illegale detenzione è previsto l’arresto in flagranza, poi eseguito dai poliziotti intervenuti sul posto con l’ausilio, a quel punto, anche degli artificieri di stanza a Pisa, che hanno portato via il materiale più pericoloso e che, se fosse esploso, avrebbe potuto creare un danno enorme a tutta la collina circostante.
Il 67enne è stato così condotto in carcere e questa mattina si è tenuta la direttissima in cui il giudice Dal Torrione ha convalidato l’arresto del Pellegrini per la detenzione illegale di esplosiv. Chiesti i termini a difesa, il dibattimento è stato rinviato al 28 aprile e l’uomo è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per tre volte a settimana.
Nel frattempo proseguono le indagini per capire le finalità di tale detenzione e a chi fosse destinato l’esplosivo. Si tratta, comunque, di un sequestro senza precedenti nella provincia di Lucca.
Enrico Pace