Presa la banda delle carte di credito clonate: 10 nei guai

23 aprile 2015 | 08:47
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Presa la banda delle carte di credito clonate: 10 nei guai

Una banda di clonatori di carte di credito è stata smantellata nel corso delle indagini condotte dalla guardia di finanza di Pisa e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Lucca, Sara Polino. Nell’operazione sono state denunciate dieci persone, tutte di origine rumena e moldava, accusati a vario titolo di frode commerciale e clonazione di carte di credito. L’attività investigativa diretta dal sostituto procuratore Sara Polino, ha permesso di individuare la rete dove ciascuno degli indagati aveva un ruolo preciso. C’era, secondo l’accusa, chi si occupava della contraffazione di codici bancari abbinati a sistemi elettronici di pagamento e chi invece della spendita con carte di credito clonate, e che operava nelle province di Pisa, Lucca, Pistoia, Firenze, Massa, Roma e Bologna.

L’indagine, denominata Moulin Rouge, studiata nei minimi particolari, attraverso una profonda e costante attività d’intelligence, con l’acquisizione e l’analisi delle registrazioni dei sistema di videosorveglianza di divesri centri commerciali incrociati con i dati raccolti e le testimonianze, tra cui, lo studio delle abitudini di spesa del gruppo ha permesso, in poco tempo, attraverso anche pedinamenti d’individuare tutti gli esponenti al sodalizio e gli immobili utilizzati dagli stessi, pur se non direttamente a loro riconducibili.
La perquisizione delle abitazioni degli indagati è stata determinante in quanto, oltre a rinvenire una parte consistente dei prodotti acquistati a mezzo carte clonate quali, televisori Sony e Samsung, telefoni cellulari Apple e Samsung, notebook Apple e Sony, climatizzatori De Longhi, abbigliamento, calzature ed occhiali da sole di note griffes, pronti per essere ricettati, ha permesso attraverso l’analisi accurata dei documenti rinvenuti, di localizzare le basi logistiche. Tutto, secondo l’inchiesta, veniva gestito da un ristorante di Roma dove, un complice dipendente del locale riusciva a catturare, attraverso l’apparecchiatura elettronica denominata skimmer, i dati delle carte di credito di ignari clienti.