Disarma guardia e minaccia tutti, panico all’Esselunga

18 luglio 2015 | 12:54
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Disarma guardia e minaccia tutti, panico all’Esselunga
Disarma guardia e minaccia tutti, panico all’Esselunga
Disarma guardia e minaccia tutti, panico all’Esselunga
Disarma guardia e minaccia tutti, panico all’Esselunga
Disarma guardia e minaccia tutti, panico all’Esselunga
Disarma guardia e minaccia tutti, panico all’Esselunga

di Roberto Salotti
Dieci minuti di terrore. Con una pistola puntata contro e l’uomo che la impugnava che gridava come un forsennato: “Vi ammazzo tutti”. Poche parole pronunciate in un italiano stentato, ma il messaggio è arrivato inequivocabile a tutti. Senza bisogno di aver udito chiaramente quella frase gridata a squarciagola da un giovane di 23 anni, di origini nigeriane e residente a Pescia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che oggi (18 luglio) ha seminato il panico tra clienti, dipendenti e personale del bar all’Esselunga di San Concordio e che poi si è allontanato, ancora armato, in strada, fino al locale del Brico, dove poi è stato fermato dalla polizia. Adesso si trova in carcere con le accuse di rapina e minaccia aggravate, oltre che di resistenza a pubblico ufficiale.

I quindici minuti di panico cominciano attorno alle 13,45 al supermercato: in quegli istanti, lo straniero che aveva con sé un borsone, entra dall’ingresso di viale San Concordio e si affaccia sulla galleria commerciale. Qualcosa lo turba: forse sono gli sguardi del personale che lo puntano. “Controllate sempre e solo me”, inizia a gridare indispettito. E’ già stato allontanato per ben due volte nella stessa mattinata proprio dall’Esselunga, ma prima delle 14 torna a presentarsi nel supermercato.
Le sue grida non sfuggono alla guardia giurata della Securpol che si trova a pochi passi e si avvicina, chiedendo spiegazioni: “Che succede?”. Per tutta risposta viene colpito e messo ko con una mossa degna di un karateka, come suggeriscono alcuni testimoni. Cade a terra e il giovane nigeriano raccoglie la pistola. Poi punta l’arma verso di lui, quindi contro i baristi, il personale e la gente che fa la spesa. Compie qualche passo verso l’uscita principale del superstore e continua a gridare: “Vi ammazzo tutti”. Le cassiere e le persone presenti sono pietrificati. Tra gli scaffali però c’è movimento: il personale addetto fa correre i clienti nel magazzino sul retro. E chi può si chiude lì, per paura di una sparatoria. Fortunatamente, non accade nulla del genere, ma per chi si trova nel lungo corridoio di accesso davanti alle casse passano comunque lunghissimi minuti di paura. All’improvviso poi il malvivente si allontana, esce sul piazzale, corre in strada. Ancora armato, tenendo in mano la pistola appena sottratta alla guardia giurata che aveva appena fatto in tempo a rialzarsi dolorante. Nel frattempo scatta l’allarme alla polizia e le volanti si precipitano a San Concordio. Il giovane ha però il tempo di raggiungere il bar Fuorigiri, a fianco del Brico. Il titolare e il personale lo conoscono perché è solito stare nel parcheggio, dicono, a chiedere l’elemosina o a vendere accendini e fazzoletti. Entra dentro e sbatte la pistola su un tavolo. A fianco un cliente sta pranzando. Sono le 13,55. Il giovane urla, si lamenta: “Ho fatto un casino con la guardia giurata ma non è colpa mia”. Poi fa avanti e indietro sul piazzale e incrocia, sempre armato, qualche cliente del Brico. Uno di questi corre dentro e avverte tutti: “Correte via, c’è un uomo con una pistola nel parcheggio”. Cassiere e clienti si allontanano verso il retro: oltre le porte però vedono l’uomo buttarsi a terra e la polizia subito dopo portarlo via in volante.
Il racconto choc. E’ questa una prima ricostruzione di un quarto d’ora di grande spavento per decine di persone, nel cuore del quartiere di San Concordio. All’Esselunga sono tutti sotto choc. Si vedono facce stravolte, pochi hanno voglia di parlare. “Ho visto tutto quello che è successo ed è stata la più brutta esperienza della mia vita – racconta un testimone di cui, per ovvi motivi, non riportiamo le generalità -: quell’uomo è entrato dall’ingresso laterale e ha iniziato ad urlare. Diceva che tutti ce l’avevano con lui e che controllavano soltanto lui. Nessuno però lo aveva nemmeno avvicinato”. E’ stato a quel punto che la guardia giurata ha cercato di calmarlo. “Gli si è avvicinato e ha solo chiesto cosa stesse accadendo e per quale motivo stesse gridando – racconta ancora -: l’altro lo ha steso con un colpo di karate, la guardia giurata è caduta a terra e la pistola è scivolata sul pavimento. Il giovane che gridava l’ha presa e me l’ha puntata contro. A me come a tante altre persone che si trovavano dalla mia parte”. Nel frattempo, il personale, di fronte a quella scena incredibile, fa indietreggiare tutti i clienti, fin verso il magazzino dopo poi la gente si è chiusa dentro per paura.
La fuga. A quel punto, poi, il giovane straniero si allontana ancora armato. Esce dall’ingresso di via Savonarola e attraversa la strada. In poco è già davanti al Brico ma non entra qui, va al bar Fuorigiri. Appena davanti al bancone si volta e raggiunge un tavolo. Ci sbatte sopra la pistola. A fianco c’è un uomo che pranza. “Mi ha detto cosa avessi da guardare – racconta quest’ultimo -: io gli ho risposto. Nulla, io sto mangiando. E’ l’unica cosa che mi è venuta in mente per non provocare reazioni. Quell’uomo sembrava fuori di sé e ho temuto che potesse fare fuoco”. Il titolare, che conosce quel giovane immigrato, rendendosi conto della situazione ha cercato di calmarlo: “Ho visto subito che era stravolto – racconta -, gli ho detto di calmarsi e gli ho fatto vedere delle foto sul telefonino. Pensavo così che si sarebbe dimenticato di avere un’arma in pugno. Poi è arrivata la polizia”.
“E’ stato tremendo per noi – raccontano le bariste -: ce lo siamo ritrovato armato nel locale e la pistola era carica. Anche al Brico hanno avuto paura: c’erano delle ragazze in lacrime che stavano attaccate ai cellulari. Per fortuna poi la polizia lo ha portato via”.
Poco prima però è di nuovo uscito dal locale, un paio di volte: ha fatto due giri del piazzale armato, come raccontano testimoni, facendo sbiancare alcuni clienti del Brico che sono corsi dentro per dare l’allarme. “Un signore è entrato gridando che c’era una persona armata nel parcheggio – racconta la responsabile del negozio -: non abbiamo fatto in tempo a chiudere le porte e abbiamo fatto allontanare sul retro i clienti presenti. Per fortuna, qui non è nemmeno entrato, ma non capendo bene cosa stesse accadendo, abbiamo avuto molta paura”.
L’arrivo della polizia e l’arresto. In quegli istanti arriva la polizia, che blocca il malvivente che nel frattempo si è gettato a terra. Due pattuglie lo circondano e intervengono soltanto dopo aver verificato che nessuno è a tiro del 23enne. Vedono questa scena sia dal bar che dal Brico. Poi le volanti si allontanano e tutti tirano un sospiro di sollievo. In questura, dove è stato condotto in stato di fermo, sono poi proseguiti gli accertamenti sull’identità del giovane che è risultato provvisto di regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari e che è giunto in Italia un paio d’anni fa. E’ stato arrestato con l’accusa di rapina aggravata, minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Nel pomeriggio per lui si sono aperte le porte del carcere San Giorgio.