Minacce alla ex e all’amico prima del suicidio choc

2 settembre 2015 | 11:36
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Minacce alla ex e all’amico prima del suicidio choc

Emergono nuovi, inquietanti, dettagli dalle indagini della polizia sulla morte atroce di Nicola Barsotti, il giovane 26enne di San Vito, che lunedì sera si è accoltellato a morte, sotto il baluardo San Colombano (Articolo e foto). E dietro alla sua paura di finire in carcere dopo una condanna per stalking e un processo in vista per violenza sessuale e sequestro di persona (Leggi), si svela un nuovo caso di minacce e soprusi, nei confronti della sua nuova ragazza. E’ lei stessa, insieme ad un amico, ad aver fornito un’altra chiave di lettura agli inquirenti per chiarire ulteriormente la tragedia sulle Mura e, soprattutto, il movente di un giovane che si è tolto la vita in un modo così violento.

Grazie alle telecamere di videosorveglianza piazzate all’esterno della questura, gli investigatori sono riusciti a ricostruire nel dettaglio gli ultimi attimi del giovane, prima che in lui scattasse la follia omicida. Al cellulare, nel pomeriggio, gli era giunta la telefonata di un amico che lo aveva invitato ad un appuntamento proprio nei pressi della questura. E’ lì che si era presentato Barsotti, imboccando contromano via Montanara, che costeggia lateralmente l’edificio della questura. All’appuntamento c’era anche la ragazza, esasperata dalle violenze e dalle minacce del giovane dopo che gli aveva spiegato di voler mettere fine al loro rapporto, burrascoso ormai da qualche tempo. Barsotti, che l’aveva picchiata già diverse volte – secondo il racconto raccolto dalla polizia – l’aveva pregata quel pomeriggio stesso di non lasciarlo, arrivando poi a minacciarla. Le aveva detto che aveva con sé due coltelli e che non avrebbe mai accettato la fine della loro relazione.
L’amico comune dei due si era offerto di mediare, e per questo aveva organizzato un incontro con la speranza di chiarire la situazione e dissuadere Nicola ad accettare il fatto che quel legame si era irrimediabilmente spezzato. Invece, durante l’incontro della sera, Barsotti si è infuriato. Ha minacciato entrambi e poi ha lanciato una bottiglia di vetro dall’altro lato della strada: i cocci sono finiti sul marciapiede davanti alla questura e i rumori hanno attirato l’attenzione di un operatore della centrale operativa che ha inviato una volante. Nel frattempo, Barsotti ha anche minacciato l’amico, che conoscendolo bene non ha creduto a quelle parole e ha continuato a invitarlo alla calma e a ragionare. Per tutta risposta, sempre stando alla ricostruzione degli investigatori, il giovane ex barista ha tirati fuori un coltello e ha detto all’amico di fargli largo, poi ha colpito più volte il muro. La sua ex e l’altro giovane a quel punto si sono allontanati: erano gli istanti in cui la polizia giungeva sul posto. Barsotti, pensando che gli agenti avessero visto tutto e venissero ad arrestarlo, si è dato alla fuga, iniziando a ferirsi con il coltello. Raggiunti gli spalti si è poi accoltellato a morte, colpendosi al cuore e alla gamba, recidendosi l’arteria femorale. La sua ex e l’amico, ormai lontani, hanno detto alla questura di aver appreso soltanto l’indomani quello che era accaduto. Hanno deciso però di raccontare nel dettaglio quello che era avvenuto, un incontro che è stato la scintilla che ha provocato, secondo gli inquirenti, la furia autolesionista del ragazzo, convinto che dopo quel nuovo episodio avrebbe dovuto fare definitivamente i conti con i suoi guai giudiziari.