I migranti protestano, delegazione ricevuta in Prefettura






Nelle tende alla struttura di accoglienza della Croce Rossa Italia di via delle Tagliate alcuni di loro sono svenuti. Le temperature, quando il caldo torrido avvolgeva la città, arrivavano qui oltre i 50 gradi. E ora che arriva l’autunno e l’inverno, e con essi la stagione delle piogge, nella struttura che doveva offrire un rifugio solo temporaneo per i migranti, si attende il grande freddo. Senza considerare che la tensostruttura scoppia, per continui arrivi di profughi. E’ per questo che dopo le proteste del fine settimana, una delegazione di migranti ospiti della Croce Rossa, si sono recati nella tarda mattinata di oggi (8 settembre) in Prefettura, ricevuti dal vice prefetto Samuele De Lucia e dalla dirigente dell’immigrazione Rita Reale, e accompagnati da un responsabile della Cri, Michele Del Dotto.
Una decina di persone, giunte in maniera composta, anche se il loro volto appariva provato. Qualcuno con escoriazioni e braccia ingessate. Hanno voluto portare alla prefettura la testimonianza sullo stato attuale della loro vita. Sebbene lontani ormai dai barconi e dalla fuga da territori di guerra e stenti, chiedono una vita dignitosa, sostenendo che in questo modo non è loro garantita. La Croce Rossa dal canto suo fa il possibile, ma la struttura messa a disposizione è diventata per molti una dimora senza alternative. Questo anche a causa dei Comuni “refrattari” ad accogliere migranti. E c’era da aspettarselo che prima o poi la situazione avrebbe raggiunto livelli di emergenza. Nel campo sono presenti ad oggi 130 migranti e le differenze culturali stanno creando non pochi problemi agli occupanti e agli stessi volontari della Croce Rossa. “Siamo arrivati in Italia perché vogliamo stare bene e non creare problemi – racconta un ragazzo subito dopo aver incontrato il viceprefetto -: siamo venuti qui per rappresentare alcune situazioni difficili che si verificano al campo e che sono dovute alle differenze di nazionalità. Ci sono alcuni gruppi, soprattutto nigeriani, che diventano aggressivi e che vorrebbero mangiare soltanto i piatti tipici del loro paese. Noi siamo grati invece per l’accoglienza che ci viene fatta. Tuttavia, tutte quelle persone, così diverse e nello stesso posto, portano a delle difficoltà. Avvengono tavolta degli episodi di violenza e le aggressioni non riguardano solo noi ma anche i volontari che fanno di tutto per assisterci. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Prefettura di affrontare la situazione. Ci è stato detto che stanno lavorando a delle soluzioni”.
Una convivenza difficile, che spesso porta anche ad episodi di prevaricazione fra gli stessi migranti. E’ quanto descrivono i membri della delegazione che stamani si è recata all’ufficio territoriale del governo. E una condizione che, per questi motivi, spesso diventa insostenibile. E sfugge di mano. Negli ultimi mesi non sono mancate le occasioni a dimostrarlo, commentano i migranti. Ci sono state risse, aggressioni, con l’intervento delle forze dell’ordine all’interno della tensostruttura di via delle Tagliate. E l’emergenza, ad oggi, risulta irrisolta. Anche gli spazi sono ormai infinitamente ridotti: troppi e continui gli arrivi alla struttura, con un lavoro immane per i volontari della Croce Rossa. “”Da parte della Prefettura – spiega l’ufficio territoriale del governo – è stata assicurata la massima attenzione ai bisogni dei migranti, unitamente all’impegno di contenere il periodo di soggiorno presso la tensostruttura mediante il reperimento di strutture abitative appositamente individuate dall’Ufficio Territoriale di Governo. L’incontro si è concluso all’insegna del dialogo e dell’impegno al reciproco confronto da parte della Prefettura e della Croce Rossa Italiana per ogni esigenza che si dovesse presentare”.
FOTO – I migranti ricevuti in Prefettura (di Domenico Bertuccelli)