Mazzette all’Anas, nel mirino anche i lavori al Brennero

Un vero e proprio terremoto giudiziario che ha travolto i vertici dell’Anas Toscana, con quattro persone finite agli arresti domiciliari e 24 indagati nell’inchiesta fiorentina per corruzione. Tra le opere finite sotto la lente degli inquirenti della procura fiorentina ci sarebbero anche interventi compiuti sulla strada statale 12 del Brennero in provincia di Lucca. Secondo le ipotesi della procura, venivano sfruttate proprio le emergenze per chiedere mazzette pari al 5% dell’importo dei lavori.
Ai domiciliari, con l’accusa di corruzione, sono finiti il capo di compartimento Anas Toscana, Antonio Mazzeo, il capo servizio amministrativo Anas Toscana Roberto Troccoli, e un funzionario di Anas Toscana, Nicola Cenci. Oltre a loro è finito ai domiciliari l’imprenditore Francesco Mele. L’indagine è arrivata ad una svolta negli ultimi giorni e in queste ore sono in tutto settanta le perquisizioni in corso.
Il procuratore Giuseppe Creazzo ha parlato di un “collaudato sistema di corruzione”, di un “sistema che ha comportato danni per la collettività per molte decine di migliaia di euro. Venivano date mazzette corrispondenti al 5% dell’importo dei lavori, cioè decine di appalti nella rete stradale della Toscana”.
Le opere nel mirino. Tra le opere coinvolte nell’inchiesta, la Tosco-Romagnola, la SS325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, la Ss 62 della Cisa, il Girone a Pontassieve, la Ss 12 in provincia di Lucca, l’Autopalio (Firenze-Siena).
L’aggiudicazione degli appalti dell’Anas Toscana finiti nel mirino della procura di Firenze avveniva, secondo l’accusa, “sfruttando, nella maggior parte dei casi, lo stato di emergenza e di necessità causato da calamità naturali”.
In particolare si scava su alcuni appalti: uno da 200 mila euro, “di somma urgenza”, per opere sulla strada Tosco-Romagnola; uno in provincia di Prato, importo del lavoro a base d’asta 3.258.622 euro; e uno in provincia di Massa Carrara, per la manutenzione straordinaria di una strada, importo del lavoro a base d’asta 499.900 euro.
Secondo quanto ricostruito dalla procura, l’imprenditore finito ai domiciliari “agiva, per sua stessa ammissione, fornendo il ‘pacchetto completo’ – ha detto Creazzo – Faceva pure i sopralluoghi. Negli uffici dell’Anas era di casa: arrivava a predisporre anche le documentazioni, bando e altro”.
Intanto, l’Anas con una nota esprime “massima fiducia” negli inquirenti, annunciando anche che aprirà un audit interno su funzionari e dirigenti coinvolti. Nel frattempo, Anas ha proceduto con l’adozione dei “necessari provvedimenti cautelari nei confronti dei diretti interessati”. Al fine di garantire la continuità nel presidio delle attività di istituto attraverso le professionalità necessarie, il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani ha nominato quale Capo Compartimento della viabilità per la Toscana l’ingegner Claudio De Lorenzo, già Capo Compartimento della Lombardia, e quale dirigente amministrativo l’avvocato Daniele Tornusciolo, già responsabile appalti dell’azienda.