Custodisce un arsenale in casa: in manette ambulante

1 ottobre 2015 | 07:27
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Custodisce un arsenale in casa: in manette ambulante
Custodisce un arsenale in casa: in manette ambulante
Custodisce un arsenale in casa: in manette ambulante
Custodisce un arsenale in casa: in manette ambulante

Aveva un vero e proprio arsenale nella sua abitazione di Strettoia, nel Comune di Pietrasanta. Per questo è finito in manette, dopo le perquisizioni dello scorso 7 luglio, da parte dei carabinieri del Ros di Livorno con i militari della stazione di Querceta, il 56enne Marco Verdigi, ambulante, già conosciuto dalle forze dell’ordine ed ora in carcere con l’accusa di detenzione e porto abusivi di armi da guerra, detenzione di arma clandestina e detenzione abusiva di armi e munizioni per armi comuni da sparo.

Il blitz e l’emissione della misura cautelare del tribunale di Lucca è arrivato dopo una serie di indagini che hanno permesso di appurare che l’uomo aveva allestito nella propria abitazione una collezione di armi, munizioni ed equipaggiamenti di tipo militare senza essere in possesso delle previste autorizzazioni e conservandole senza la predisposizione di idonee misure di sicurezza. Lo scorso luglio, infatti, i carabinieri, su delega dell’autorità giudiziaria, avevano eseguito un’attenta perquisizione dell’abitazione trovandovi una pistola efficiente senza marca e priva di matricola, modello a tamburo calibro 38, completa di 5 cartucce; un fucile mitragliatore mg-52 calibro 7,62, inerte, matricola 42946, privo di attestazione dell’avvenuta inertizzazione; tre caricatori privi di munizioni per armi mitragliatrici; una sciabola tipo katana; tre baionette con custodia; varie cartucce calibro 7,65 per pistola semiautomatica; un contenitore di vetro contenente 158 cartucce cal. 7,65 per pistola semiautomatica; altre cartucce di vario calibro e marca.
Tutto il materiale è stato sequestrato e l’uomo, a suo tempo, denunciato. Ma l’autorità giudiziaria ha disposto l’arresto dell’uomo, che è stato quindi rintracciato e dopo le formalità di rito, condotto in carcere a San Giorgio.