Zuffa tra migranti alla tensostruttura della Croce Rossa

8 ottobre 2015 | 21:46
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Zuffa tra migranti alla tensostruttura della Croce Rossa

La zuffa è scoppiata all’improvviso attorno alle 20,30 di stasera (8 ottobre), mentre i volontari stavano servendo la cena. La tensostruttura della Croce Rossa di via delle Tagliate diventa così ancora una volta teatro di scontro tra opposte etnie di migranti. Ormai sono del tutto evidenti le difficoltà nel gestire una struttura che scoppia e che invece di essere di essere transitoria si è trasformato in un presidio stabile per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Non è la prima volta che accade quello che è avvenutto anche stasera: alcune settimane fa 30 ospiti si erano affrontati, utilizzando le sedie come se fossero spranghe. Il bilancio fu di alcuni contusi che dovettero ricorrere alle cure mediche. Alcuni di essi si erano rivolti poi nei giorni successivi, insieme ad un altro gruppo di profughi francofoni alla prefettura, proprio per segnalare le difficoltà della convivenza al di sotto dei tendoni. Ottenendo delle promesse e delle rassicurazioni sul fatto che si sarebbe intervenuti per trovare soluzioni. E stasera un gruppo di migranti di origini nigeriane – 3 o 4 persone, secondo quanto appreso – si è surriscaldato ed è scoppiato un violento litigio.

Subito dalle parole si è passati alla violenza. È stato necessario, infatti, anche l’intervento dell’automedica della centrale del 118 per aiutare i volontari ad affrontare la situazione, che fortunatamente si è calmata poco dopo con l’intervento delle volanti della polizia. Un ospite della tensostruttura è stato condotto in ospedale per ferite da arma da taglio. Fortunatamente non è in gravi condizioni. Altri migranti sono stati medicati sul posto e hanno riportato soltanto lievi escoriazioni. Il tutto sembra essere sorto per questioni legate alla preparazione dei cibi, perché alcuni gruppi di migranti vogliono mangiare piatti dei loro paesi d’origine: durante il diverbio uno di essi ha estratto un coltello minacciando gli altri. Ma la questione dei pranzi e delle cene è soltanto la scintilla per una tensione che, secondo chi presta servizio qui come volontario ogni giorno, cova per problemi di convivenza tra culture troppo diverse le une dalle altre. Nonostante gli sforzi straordinari dei volontari, le risorse sono poche per gestire, a quanto pare, ancora una piena emergenza.

Roberto Salotti