
di Roberto Salotti
E’ stato investito in pieno dall’onda d’urto di un’esplosione provocata da un malfunzionamento della lingottiera nel reparto della fonderia di Kme di Fornaci di Barga, lo stesso che esattamente un mese fa, la notte dell’8 settembre scorso, era già stato teatro di un incidente che almeno finora appare drammaticamente molto simile (Leggi). Alessandro Pellicci, 46 anni, di Vagli di Sotto, è rimasto ustionato sul 30% del corpo e trasferito d’urgenza al centro ustionati dell’ospedale Cisanello di Pisa, in gravi condizioni. Stava lavorando vicino al macchinario quando poco prima delle 11 di stamani (9 ottobre) il contatto del metallo fuso con dell’acqua ha provocato un improvviso surriscaldamento e i vapori hanno innescato l’esplosione.
E’ questa la prima ipotesi avanzata dai carabinieri e dai tecnici della prevenzione e della sicurezza sul lavoro dell’Asl 2, intervenuti sul posto per ricostruire la dinamica dell’infortunio, che riaccende inesorabilmente i riflettori sulla situazione di una azienda storica che dopo varie fasi di ristrutturazione deve ancora affrontare una crisi profonda, come sottolineano gli stessi sindacati.
La tensione e, insieme ad essa, la preoccupazione è salita tra gli operai dopo il nuovo incidente di stamani. Una coincidenza nel luogo dove è avvenuto e nelle sue stesse modalità che lascia ancora senza risposta i tanti interrogativi già avanzati dai rappresentanti dei lavoratori e dalle sigle sindacali. Ed è per questo che stamani i lavoratori con i sindacati hanno organizzato uno sciopero volontario di due ore per turno e otto per le fonderie.
L’incidente. Pellicci era entrato da poche ore al lavoro, per il turno mattutino. Era intento nelle sue mansioni quando all’improvviso si è accorto di un malfunzionamento del forno. Era già troppo tardi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori: un caldissimo vapore si è sprigionato, seguito da un boato e dall’esplosione. L’operaio è stato investito in pieno dall’onda d’urto ed è stato sbalzato a terra dai fumi a temperatura molto elevata che gli hanno provocato gravi ustioni sul corpo. I primi a soccorrerlo sono alcuni colleghi, che lavoravano vicino e che sono subito accorsi dando l’allarme. Il 118 ha inviato sul posto un’ambulanza ma ai sanitari le condizioni del 46enne sono apparse subito molto serie. E’ stato allertato l’elisoccorso Pegaso, atterrato al campo sportivo di Fornaci di Barga. L’operaio è stato condotto qui dall’ambulanza a sirene spiegate e poi trasferito all’ospedale di Cisanello con il codice rosso. La prognosi è riservata: Pellicci ha riportato ustioni del secondo e del terzo grado in varie parti del corpo.
Le indagini. Nel frattempo i carabinieri sono accorsi allo stabilimento dove è avvenuto l’incidente, vicino alla stazione ferroviaria, insieme ai tecnici dell’Asl. Secondo i primi accertamenti la dinamica sarebbe la stessa dell’incidente di un mese fa in cui rimase ustionato un operaio 50enne di Careggine. A causa di un presunto malfunzionamento del macchinario che fonde il rame, ci sarebbe stato un contatto tra l’acqua di raffreddamento e il metallo fuso e incandescente. Questo avrebbe provocato la produzione di gas e quindi l’esplosione che ha investito l’operaio.
Lo stesso, insomma, che sempre stando alle ricostruzioni dei carabinieri, avvenne l’8 settembre scorso, durante il turno di notte. Dopo quell’incidente erano seguite roventi polemiche sollevate da lavoratori e sindacati sulle manutenzioni dei macchinari utilizzati nei reparti e soprattutto nella fonderia. A queste recriminazioni, si sono aggiunti poi i problemi legati al futuro dell’azienda stessa e dei suoi lavoratori. Una questione che resta ancora aperta e su cui, secondo i sindacati, si sono di recente addensate nubi oscure.
Scatta lo sciopero. Per tutti questi motivi i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilma hanno indetto uno sciopero volontario di due ore per turno nella giornata di oggi e di otto ore per le fonderie, chiedendo la messa in sicurezza dei reparti. “Una azione dimostrativa – spiega il delegato Fiom, Roberto Giannotti – dopo il nuovo infortunio che c’è stato, nello stesso reparto e a quanto pare con le stesse modalità. Da tempo chiediamo all’azienda che investa di più nella sicurezza e nelle manutenzioni. Kme ci ha detto che primeggia in questo senso, ma questi incidenti per noi dimostrano il contrario”. Un gruppo di lavoratori ha organizzato un presidio di fronte all’ingresso principale di Kme: l’adesione alle due ore di sciopero è molto alta e si svolgerà anche nel resto dei turni fino alla mezzanotte. “Dalle 12 abbiamo deciso di incrociare le braccia – aggiunge il delegato della Fiom – aspettiamo risposte dall’azienda e il caso di questi incidenti sarà inevitabilmente anche sul tavolo dell’incontro con i vertici Kme programmato per martedì prossimo a Firenze”. E il timore dei lavoratori e dei sindacati è che siano dietro l’angolo altri, pesanti, licenziamenti.