





E’ rimasto schiacciato sotto il peso del carrello elevatore che stava riparando, nel piazzale dello scarico delle merci della cartiera Toscopaper di Saltocchio. Ronni Lombardi, 57 anni di Monte S. Quirico, meccanico della Vecar Service di Santa Croce sull’Arno, affiliata alla ditta Linde, specializzata in manutenzioni di questo genere, è morto così, dopo aver sganciato una gomma del muletto. Un attimo dopo essersi sdraiato sotto il carrello il cric ha ceduto, rovesciandogli addosso la pedana che sosteneva il macchinario. La morte è stata praticamente istantanea. Sono stati inutili, infatti, tutti i soccorsi.
Uno dei due colleghi che si trovava nelle vicinanze, lo ha visto sotto quel carico micidiale ed è corso verso l’ingresso della cartiera gridando a squarciagola mentre chiamava il 118. La centrale operativa ha inviato sul posto l’ambulanza della Croce Verde di Ponte a Moriano e un’automedica, insieme ai vigili del fuoco. Inutile è stato anche aver allertato l’elisoccorso Pegaso, perché quando i sanitari sono giunti alla Toscopaper, alle 15,46, il meccanico era già morto.
Una morte che ha lasciato sotto choc gli altri due colleghi che si trovavano con lui per conto della ditta esterna di Santa Croce che ha un’officina anche a Porcari, dove Lombardi prestava servizio da tempo. E un infortunio, purtroppo dall’esito mortale, che si aggiunge a quello avvenuto in mattinata allo stabilimento della Kme di Fornaci di Barga dove un operaio di 46 anni è rimasto gravemente ustionato dopo un’esplosione avvenuta in fonderia (Leggi). Un lutto che si somma anche all’apprensione per la sorte dell’operaio dello scatolificio del Turchetti che ieri si è stritolato un braccio nei rulli del macchinario della ditta (Leggi).
Saranno i carabinieri del radiomobile, insieme ai tecnici della prevenzione e della sicurezza sul lavoro a fare luce su quanto accaduto oggi pomeriggio alla Toscopaper, anche se i sindacati puntano già il dito sulle procedure di sicurezza in aziende del settore, dove la cronaca degli ultimi giorni ha riproposto in primo piano il problema degli infortuni.
Ai vigili del fuoco è toccato il triste compito di estrarre la salma di Lombardi, che viveva con la famiglia in via di Sant’Alessio a Monte San Quirico, e consentire così il trasferimento all’obitorio del Campo di Marte, a disposizione del magistrato di turno.
I militari, invece, hanno ascoltato a lungo il racconto dei due colleghi di Lombardi e quelli del persone della ditta, per cercare di ricostruire nel dettaglio quanto è accaduto.
Sembra tuttavia ormai chiara la dinamica, anche se ci sono ancora elementi da verificare. Lombardi era arrivato nel primo pomeriggio in cartiera, accompagnato da due colleghi. C’era da riparare quel maledetto muletto e lui si è messo all’opera. Ha tolto un pneumatico e lo ha assicurato con un cric. Poi si è steso al di sotto del carrello per fare le manutenzioni necessarie ma poco dopo il sostegno ha ceduto e lui è rimasto schiacciato in quella morsa letale.
I soccorsi. Sono le 15,39 quando avviene l’irreparabile. E’ a quell’ora che Lima Celi, una donna che vive nella casa di fronte alla Toscopaper sente arrivare dalla cartiera delle grida: “Ho subito pensato che fosse accaduto qualcosa di molto grave e sono uscita a vedere”. Con lei arriva anche un’altra donna che vive in paese e che, sotto choc, chiede cosa sia succede. Il marito lavora nella cartiera e lei teme che possa essere lui. Dopo le dicono la verità e si tranquillizza, ma le continuano a tremare le mani. Ormai è già arrivata l’ambulanza con l’automedica ed i vigili del fuoco. Per Lombardi non c’è nulla da fare, è subito evidente. Il meccanico muore così, con ancora addosso il peso del carrello che stava riparando.
Choc in ditta. Accorrono anche i dipendenti della cartiera e lo stesso direttore Alessandro Cagnacci. Sono tutti sotto choc e qualcuno si passa nervosamente le mani tra i capelli, incredulo per quanto accaduto. Ma nessuno parla e i cancelli vengono chiusi per tenere lontani obiettivi, telecamere e giornalisti.
Allarme dei sindacati. A parlare sono invece i sindacati, alla luce non solo dell’infortunio mortale di oggi ma dell’incidente di ieri al Turchetto dove un operaio è rimasto con il braccio schiacciato dai rulli in uno scatolificio. Alla Toscopaper il primo ad arrivare è Armando Vergamini della Fistel Cisl. “E’ necessario – dice – che sia accertato cosa è accaduto. Purtroppo non è stata nemmeno avvisata la rappresentanza sindacale. E’ doverosa comunque la nostra presenza, per capire cosa non ha funzionato e se le dovute procedure di sicurezza sono state rispettate o meno”. Rincarano la dose anche le segreterie provinciali di Fistel Cisl e Slc Cgil. “Come organizzazioni sindacali esprimiamo un profondo dolore per l’incidente mortale avvenuto in queste ore ad un operaio di una ditta esterna di manutenzione che stava operando presso un’azienda cartaria della Piana e esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia – si legge in una note -. E’ l’ennesima morte sul lavoro che si unisce ad un altro incidente grave, ma fortunatamente non mortale, accaduto ieri, sempre in un’azienda del distretto cartario”. “Devono essere sempre chiarite le dinamiche di entrambi gli accadimenti, certo è che – aggiungono – sulla materia della sicurezza nessuno dei soggetti che vi si trova ad operare può permettersi di calare l’attenzione: temi come la formazione, l’aggiornamento e la vigilanza devono essere parte di un processo continuo, periodicamente sottoposto a revisione e miglioramento. Il dialogo che abbiamo costruito con le aziende e la disponibilità riscontrata da parte di queste ha già migliorato molto le condizioni di lavoro, ma, lo testimoniano i fatti, questo non è ancora sufficiente: un infortunio grave e un decesso obbligano alla riflessione e all’intervento. Finita la fase ispettiva da parte degli organi deputati, chiederemo incontri alle aziende interessate per riprendere un confronto, partendo da ciò che, purtroppo, è successo”.
La vittima.La morte del meccanico Ronni Lombardi ha spezzato la felicità di una famiglia. Sposato, lavorava come meccanico alla ditta Vecar Service di Santa Croce, affiliata delle Linde, società tedesca di manutenzione di carrelli elevatori e muletti. La sua azienda ha anche un’officina di Porcari, riferimento per gli interventi in zona, che Ronni eseguiva ormai da diverso tempo.
Roberto Salotti
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