False patenti cingalesi per ottenere conversione, 9 denunce

22 ottobre 2015 | 11:47
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False patenti cingalesi per ottenere conversione, 9 denunce

Dopo laboriose indagini, la squadra di polizia giudiziaria della Polstrada di Lucca ha denunciato nove cittadini cingalesi, residenti in varie località, ritenuti responsabili dei reati di falso e contraffazione della patente di guida. Un ruolo fondamentale dell’input dell’indagine è arrivato dalla motorizzazione civile di Lucca, il cui personale nell’ambito del monitoraggio della provenienza del flusso di candidati all’esame o alla conversione della patente di guida, si è insospettita dalle diverse richieste di conversione di patente di guida rilasciata da autorità cingalese in patente italiana e ha segnalato l’anomala situazione, chiedendo la collaborazione della Polizia Stradale. Il meccanismo svelato dalle indagini ha permesso di appurare che diversi cittadini di nazionalità cingalese si erano avvalsi di un loro connazionale per ottenere fraudolentemente la patente di guida italiana.

Infatti gli accordi bilaterali tra l’Italia e lo Sri Lanka permettono a chi è in possesso di una patente rilasciata dallo stato cingalese, di poterla convertire in un’analoga patente italiana senza dover sostenere alcun esame purché in regola con i documenti e a patto di restituire alla Motorizzazione Civile Italiana la vecchia patente cingalese. Sfruttando quest’opportunità i denunciati erano riusciti a procurarsi una patente di guida cingalese falsa utilizzando una falsa dichiarazione dell’ambasciata dello Sri Lanka e con l’ausilio di un loro connazionale, Samita Harshana K.D., di 28 anni, residente nell’hinterland milanese, che si occupava tra l’altro di espletare le pratiche necessarie alla richiesta di conversione al fine del rilascio della patente italiana che, al quel punto, avrebbe consentito al titolare di avere un documento di guida “genuino”, regolarmente rilasciato dalle autorità italiane sebbene non ne avesse titolo.
Sono in corso accertamenti in varie località d’Italia per accertare l’esistenza di analoghi sistemi di conversione fraudolenta che consentirebbero la guida di veicoli in Italia e all’interno dell’Unione Europea da parte di persone non in possesso delle capacità di condurre un veicolo e della documentazione utile e “genuina” per ottenere il titolo di guida e quindi estremamente pericolosi per la circolazione e quindi per tutti gli utenti della strada.