Ucciso dal guard rail, la velocità tra le cause

12 novembre 2015 | 14:32
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Ucciso dal guard rail, la velocità tra le cause

Nessun iscritto nel registro degli indagati per l’architetto rimasto ucciso dal guard rail allo svincolo dell’A11 per la Bretella. Per il sostituto procuratore Aldo Ingangi nell’incidente che ieri (11 novembre) ha provocato la morte di Sergio Niglio, 63 anni, originario di Monterotondo e residente a Sutri, nel Lazio, non sarebbero state coinvolte terze persone. Sulla scorta delle indagini e dei rilievi effettuati sul posto dagli agenti della sottosezione della polizia stradale di Viareggio, alla base dello schianto ci sarebbe stata la velocità e una manovra brusca effettuata dal conducente della Chevrolet Captiva, dove a bordo c’era anche Silviu Stanciu, 33 anni, residente a Mentana e amico della vittima.

I familiari hanno già avuto il nulla osta per la restituzione della salma e la fissazione dei funerali. Sergio ieri era diretto in Francia, a Mentone, dove possiede alcune proprietà. Arrivato a Lucca Est ha proseguito per prendere la Bretella ma una volta imboccato lo svincolo ha sbandato con l’auto, schiantandosi contro il guard rail che ha perforato la Chevrolet, recidendoli la gamba sinistra. L’uomo è morto poco dopo dissanguato, nonostante il disperato tentativo dei soccorritori di salvargli la vita.