Rapinato al distributore, terzo raid dei banditi in 24 ore

di Gabriele Mori e Roberto Salotti
Una banda di rapinatori seriali. Malviventi senza scrupoli e violenti che aggrediscono gli automobilisti mentre fanno rifornimento, minacciandoli armati di spranga e coltello. E’ più che un sospetto degli inquirenti che stanno indagando sugli episodi avvenuti tra Lammari e San Colombano nell’ultimo fine settimana. Ai due casi già consociuti, infatti, se ne aggiunge un terzo avvenuto ventiquattro ore prima delle rapine e aggressioni messe a segno all’alba di domenica ma reso noto soltanto oggi. Coincidono orari e modalità di esecuzione dei blitz: per questo i tre “agguati” sono finiti in un unico fascicolo sul tavolo del sostituto procuratore Elena Leone, che coordina le indagini dei carabinieri.
Alle prime luci di sabato scorso (14 novembre) un altro giovane era stato assalito dai due rapinatori: gli stessi, ritengono gli investigatori, che avevano colpito appena 24 ore prima al distributore Beyfin di viale Europa a Lammari e al Tamoil di via delle ville a San Colombano spedendo all’ospedale i malcapitati, due automobilisti di 62 e 29 anni, rapinati e percossi con le spranghe dai banditi con il volto travisato (L’articolo).
La terza vittima. Il ragazzo, un lucchese di appena 22 anni, si era fermato al distributore Beyfin di Lammari per fare rifornimento dopo una notte trascorsa con amici in un locale notturno. Stava ormai albeggiando, quando, appena sceso dalla sua auto si è trovato addosso due malviventi, che lo hanno minacciato con il coltellino e con un tubo di ferro. In un accento toscano, hanno fatto subito capire le loro intenzioni e hanno preteso il bancomat. Il giovane, terrorizzato, non ha opposto alcuna resistenza. I due lo hanno fatto risalire a bordo dell’auto e lo portato allo sportello bancomat più vicino, costringendolo a fare un prelievo. Con la carta di credito il ragazzo ha prelevato 250 euro, ma i malviventi non soddisfatti hanno preteso di più. Il 22enne, in loro balìa, ha esitato per qualche attimo, senza sapere come potersi togliere da quella situazione orribile. Così ha indicato ai malviventi la sua banca, spiegando che a quello sportello avrebbe potuto prelevare dell’altro denaro. I rapinatori allora lo hanno condotto alla filiale dell’istituto che si trova a qualche chilometro dal distributore assaltato. Qui il malcapitato è stato costretto a prelevare altri 1.250 euro con la carta di credito: i malviventi, dopo aver preso il denaro contante, lo hanno lasciato lì, dopo avergli intimato di non chiamare nessuno finché non li avesse visti sparire. Il giovane terrorizzato ha chiamato per primo il padre. Era in stato di choc e non sapeva come affrontare la situazione. Il genitore lo ha confortato e raggiunto dopo aver telefonato al 112. I carabinieri sono piombati sul posto, raccogliendo la prima testimonianza del ragazzo, e iniziando le ricerche dei rapinatori.
Le rapine riprese dalle telecamere. L’indomani si sono recati al distributore di benzina acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza, video che saranno esaminati nel dettaglio nelle prossime ore, insieme a quelli riferiti alle altre due rapine successe 24 ore dopo. Alcune immagini sono già state ispezionate ma purtroppo offrono ancora pochi dettagli: i rapinatori, infatti, hanno agito in tutti e tre i casi con il volto travisato e non sarà un lavoro facile per gli investigatori risalire alla loro identità.
Tre i raid ai distributori. Tre i racconti che sono al vaglio dell’autorità giudiziaria, tre episodi che hanno lasciato sotto choc le vittime, una delle quali ha riportato anche una prognosi di 30 giorni, e preoccupazione nella cittadinanza che si è mobilitata anche su Facebook, mettendo in guardia e consigliando di evitare di fare rifornimento di notte nelle aree di servizio, se non strettamente necessario. Dopo il primo episodio di sabato mattina, i malviventi ci hanno riprovato, mettendo in scena lo stesso copione. Il finale, purtroppo, è stato lo stesso. La scorreria all’alba di domenica comincia attorno alle 5 del mattino, proprio da dove è partito tutto: il distributore Beyfin di Lammari. Qui arriva un automobilista di 62 anni residente in Lucchesia, per fare il rifornimento al suo pickup. Dai cespugli sul retro del piazzale sono spuntati però i due malviventi con il volto travisato: uno armato di coltello, l’altro di spranga. Hanno minacciato l’uomo, poi hanno preteso il bancomat, colpendolo con la spranga, fratturandogli un dito e infierendo con quell’arma anche alle spalle e alla testa. Dopo avergli rubato 1.300 euro, i ladri gli hanno preso anche il pickup Toyota e si sono allontanati velocemente. Mezz’ora dopo la nuova rapina: con il mezzo rubato, i due rapinatori hanno raggiunto la Tamoil di San Colombano, dove un giovane di 29 anni stava facendo il pieno alla sua auto. Lo hanno minacciato e percosso con la stessa violenza di prima per avere bancomat e pin.